Descrizione ADMV

Il progetto ADMV si propone di sperimentare e di mettere a regime un modello di servizio integrato per la ricerca, la consultazione e l'accesso a documenti che contengono musica notata, con possibilità di navigazione dal record bibliografico relativo ad una partitura alla sua immagine digitalizzata, e all'eventuale documento sonoro digitalizzato corrispondente, attraverso tecnologie di distribuzione in rete di immagini e suoni.

Si intende in tal modo rispondere alle esigenze di consultazione e ricerca di un'utenza differenziata, non solamente specialistica, che va dall'appassionato di musica, allo studente di conservatorio, al musicologo.

Inizialmente si procederà all'integrazione funzionale di alcune basi di dati locali: quelle della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, che procederà alla catalogazione ed alla scansione digitale del proprio fondo di partiture autografe e no di Antonio Vivaldi, la più ricca ed organica esistente (27 volumi per un totale di 7786 carte); della Biblioteca Nazionale Marciana, che tratterà in maniera analoga le partiture manoscritte di Alessandro e Benedetto Marcello (65 volumi); della Discoteca di Stato, che procederà alla digitalizzazione e renderà disponibili in rete un certo numero di esecuzioni delle musiche degli autori citati. ovviamente si tratta di una parte piccola ma significativa dell'universo della musica veneta, di cui il progetto intende costituire solo un primo nucleo, in vista di ulteriori sviluppi e dell'adesione di nuovi partner.

L'utente, locale o remoto, accederà tramite un normale browser di rete con protocollo http al web server ADMV, che implementerà il sito ADMV, con tutte le informazioni sui servizi previsti, e di qui potrà navigare verso gli opac locali (biblioteca nazionale marciana, biblioteca nazionale universitaria di Torino, Discoteca di stato) contenenti i dati di bibliografia musicale, o condurre la ricerca simultanea sugli opac locali tramite un client z39.50. avrà le stesse possibilità anche accedendo direttamente agli opac locali, o, in base ad accordi da formalizzare con l'istituto centrale per il catalogo unico, all'opac indice sbn, senza passare per il web server ADMV.

Non esisterà, quindi, una base dati ADMV, se non come insieme virtuale di archivi locali, secondo un modello distribuito. l'esito della ricerca sarà un record bibliografico, ad es. la descrizione di una partitura musicale, a partire dal quale sarà possibile visualizzare l'immagine della partitura e delle sue parti componenti. qualora si voglia accedere al documento sonoro la navigazione porterà comunque alla visualizzazione dei record bibliografici relativi ai dischi o nastri che contengono le esecuzioni musicali e di qui, individuata l'esecuzione di interesse, all'ascolto del documento sonoro digitalizzato.
È prevista anche una ricerca per incipit musicale, suonato su una tastiera midi, che porterà comunque all'individuazione del record bibliografico del documento sonoro e poi all'ascolto.

Al fine di implementare un'architettura aperta anche ad altri partner e ad altri sistemi si intendono sperimentare per quanto possibile soluzioni tecnologiche ed applicative diverse: in particolare potranno essere diversi gli applicativi di catalogazione (il fondo vivaldiano, contrariamente ai fondi marciani, non è stato ancora oggetto di catalogazione informatizzata) e il sistema e le modalità di scansione digitale, da originale o da microfilm, a seconda delle specifiche esigenze locali.

Per quanto riguarda la digitalizzazione del suono il modello di riferimento è costituito dal progetto di audiovideoteca digitale della rai, particolarmente interessante sia per gli standard adottati che per le procedure organizzative molto rigorose usate nelle linee di riversamento. comuni invece saranno l'interfaccia web, il gateway z39.50 e la struttura z39.50 degli opac.

Argomento centrale per ADMV è quello di un uso corretto e coerente degli standard, sia di carattere tecnologico, dettati sostanzialmente dal mercato, che funzionale. fra questi ultimi è possibile distinguere fra:

  • Standard relativi ai record bibliografici
  • Standard relativi agli oggetti digitali

Per quanto riguarda i primi il progetto prevede l'adozione di unimarc, nel formato di alimentazione dell'OPAC di Indice SBN, per le varie tipologie di materiali. a questo proposito sono state concordate con iccu alcune integrazioni alla griglia, al fine di gestire i codici di genere musicale, il codice di riproduzione su microforma, i collegamenti alla descrizione bibliografica del libretto e/o del documento sonoro corrispondente ad una partitura, i collegamenti con gli oggetti digitali.

La corretta formalizzazione del collegamento del record bibliografico con l'oggetto digitale consentirà di gestire in modo efficace le fasi di esportazione del record dall'applicativo gestionale e di importazione nell'applicativo opac, garantendo l'operatività delle funzioni di navigazione dall'opac verso la base dati degli oggetti digitali.

Per quanto riguarda gli oggetti digitali il processo di definizione di standard di natura funzionale non è ancora giunto ad esiti ben definiti, come si può evincere dall'esame dei maggiori progetti internazionali. il gruppo ADMV sta attualmente lavorando alla definizione di un certo numero di metadati, intesi come insiemi di informazioni relative agli oggetti digitali, funzionali soprattutto all'uso che di tali oggetti verrà fatto sia dagli utenti che dallo staff della biblioteca.

In questo senso si ritiene che l'individuazione dei metadati necessari vada fatta in base a principi di economia e di non ridondanza, per facilitarne la successiva gestione, e che vadano ridotti al minimo i dati di natura descrittiva. esigenze di tale natura devono venire soddisfatte al livello dei record bibliografici. il processo della digitalizzazione può essere suddiviso in almeno tre fasi:

  • Acquisizione degli oggetti digitali
  • Archiviazione permanente degli oggetti digitali
  • Gestione degli oggetti digitali (per l'accesso, la conservazione etc.)

Il software di gestione del processo dovrà essere in grado, per ciascuna di queste fasi, di acquisire e mantenere i relativi metadati (es. indirizzi univoci di rete di tipo urn, numeri identificativi del record bibliografico da cui parte il collegamento, tipo del formato del file, fattore di compressione, tipo di apparato e software di scansione, data delle operazioni, condizioni di fruibilità dell'oggetto, e quant'altro).