L'oro di venezia

da Lunedì, 01 Luglio 1996 a Domenica, 06 Ottobre 1996

La mostra è organizzata dalla Biblioteca Nazionale Marciana e dalla Società Orafa Veneziana nelle sale rinascimentali della Libreria Sansoviniana (S. Marco n. 13/A) . Sono esposti circa 500 oggetti, al fine di illustrare al visitatore la storia e gli sviluppi artistici dell'oreficeria, argenteria e gioielleria veneta dal medioevo fino all'inizio dell'Ottocento. Si tratta in gran parte di materiale inedito o poco noto, in quanto destinato ad usi civili (e non religiosi) e proveniente da collezioni private.

Introduzione alla mostra

A Venezia, un tempo popolosa capitale e grande centro di cultura e civiltà, prosperavano tutte le arti, anche quelle impropriamente dette minori: tra queste un posto di rilievo spettava ad oreficeria e argenteria. Gli artigiani veneziani ottennero in tale campo risultati eccellenti, e non furono da meno quelli dello stato da Terra e di quello da Mar. Ad essi è dovuta una produzione raffinata e vastissima, di cui molto si è perduto dopo la caduta della Repubblica (colossali le distruzioni dovute all'occupazione francese), ma molto ancora rimane. Si tratta di un patrimonio relativamente poco noto, soprattutto per ciò che riguarda i manufatti destinati ad usi privati e non religiosi.

La Biblioteca Marciana ha accolto quindi volentieri la proposta di Piero Pazzi, appassionato cultore della materia, e ha ritenuto di ospitare nelle sue sale una mostra dedicata alle antiche oreficerie e argenterie. Ciò non solo nella persuasione di contribuire alla miglior conoscenza di un'arte così rappresentativa del gusto e della sensibilità delle epoche più gloriose del nostro passato, ma anche nella speranza di incoraggiare i superstiti cultori di tali arti, come quelli raggruppati nella Società Orafa Veneziana, a Continuare nell'esercizio di un'attività così ricca di storia, facendo tesoro delle loro antiche e nobili tradizioni.

Va poi sottolineato il fatto che la Biblioteca Marciana - che oggi è ospitata non solo nell'antica Libreria, ma anche nella Zecca (proprio il luogo ove risiedevano i magistrati deputati a sovrintendere alla produzione degli oggetti preziosi, per garantirne l'autenticità e la giusta composizione) - custodisce oggi non solo molte delle memorie scritte della civiltà veneta, ma anche alcuni preziosi esempi dell'antica oreficeria: tali sono le legature medioevali un tempo conservate nel Tesoro di San Marco, sopravvissute per miracolo alla distruzione sistematica di quel leggendario deposito voluta da Napoleone. La mostra è apparsa un'occasione per mostrarle al pubblico in un contesto che può agevolarne l'apprezzamento e lo studio.

Da oltre cinquant'anni non si organizzava a Venezia una mostra specificamente dedicata all'argenteria e orifeceria veneta. Pochi ricorderanno quella intitolata "Artigianato liturgico", che si svolse nel lontano 1938. Prima ancora, quasi cent'anni or sono, aveva avuto luogo un'altra esposizione, neI 1898, in occasione del Congresso Eucaristico di Venezia.

Recentemente, neI 1994, nella ricorrenza del nono centenario della dedicazione della Basilica Marciana, la Procuratoria di San Marco ha organizzato la mostra "Omaggio a San Marco. Tesori dall'Europa", interessante soprattutto per aver riunito in un'unica sede opere di oreficeria sconosciute al grosso pubblico, anche se note agli studiosi. Tuttavia in queste mostre veniva lasciato in ombra il filone dell'oreficeria e argenteria destinato alla committenza civile, un settore praticamente ignorato dal pubblico e da molti studiosi, ma di fondamentale importanza. Nella presente mostra, pertanto, ci si è volutamente limitati all'argenteria e oreficeria civile e alle collezioni private, con la sola eccezione dei pezzi di provenienza marciana, con l'intenzione di offrire al pubblico e agli studiosi un materiale quasi del tutto inedito. Gli oggetti esposti risalgono ad epoche diverse, che spaziano dal XIII aI XIX secolo, e sono raggruppati in sezioni corrispondenti alle diverse aree di produzione in cui si suddivideva lo Stato Veneto.

La mostra induce anche a riflettere sull'importanza che l'artigianato rivestiva per la vita e la società veneziana e veneta. A Venezia (e sul modello della capitale anche nelle altre città maggiori) gli artigiani erano riuniti in corporazioni o Arti. Dopo un periodo di tirocinio come garzone (due o tre anni), il giovane diveniva lavorante, e dopo qualche anno, superata una prova tecnica, veniva dichiarato capomaestro e poteva mettersi in proprio.

NeI 1773, a Venezia, con una popolazione circa doppia dell'attuale, gli orefici e gioiellieri erano 415 (di cui 210 capomaestri), i tiraoro e battioro 476 (di cui 138 capimaestri), i diamanteri da tenero 75 e quelli da duro 26 (rispettivamente 35 e 16 capimaestri). I numeri evidenziano la prosperità dell'Arte, cui faceva riscontro quella di altre corporazioni (ad esempio i falegnami erano 1924 e i librai e stampatori 828). Il lungo tirocinio garantiva un'alta preparazione professionale, che veniva incontro alle esigenze di una committenza raffinata.

Opere esposte

Sono esposte opere veneziane e venete, di committenza civile che dal medioevo giungono fino agli albori del secolo XIX, appartenenti a collezioni private. Per l'occasione la Biblioteca Nazionale Marciana espone al pubblico le legature gemmate bizantine ed il celebre Breviario Grimani.

Gli oggetti esposti sono suddivisi nelle seguenti sezioni:

  • Oreficerie e argenti: compongono questa sezione numerosi oggetti destinati all'uso civile (posateria, vasellame, teiere, caffettiere, cioccolatiere, cogome, salsiere, brocche, centrotavola, specchiere, bugie, zuccheriere, saliere, zuppiere, tazze da puerpera, oliere, acquasantiere, etùi, tabacchiere, placche da livrea, candelieri, etc,);
  • Gioielli: oltre un centinaio di gioielli in filigrana d'oro e d'argento, a smalto, cristallo di rocca. Particolare risalto è dato ad alcuni esempi di catene manin: la celebre manifattura veneziana che veniva esportata in ogni parte d'Europa dov'era conosciuta col nome di catenella di Venezia, oggi fabbricata ancora in alcune regioni remote dell'India. Per espresso interessamento del Centro Informazione Diamanti, sono esposti alcuni gioielli in diamanti e brillanti del secolo XVII e XVIII;
  • Documenti: verranno esposti inventari, stime, polize (ricevute) ed altro materiale relativo ad orafi e gioiellieri veneziani e veneti, proveniente dall'archivio dell'IRE, Istituto di Ricovero e di Educazione di Venezia;
  • Libri: una sezione è dedicata ai libri a stampa dal secolo XVI al secolo XVIII, che documentano l'interesse di questo settore per l'oreficeria, le tecniche dei metalli e la lavorazione delle pietre preziose. Tra i libri esposti figura il Viaggio nelle Indie Orientali di Gasparo Balbi, gioielliero veneziano, stampato a Venezia nel 1590.

Tra le opere esposte si segnalano particolarmente:
una statua gotica del secolo XV, in legno ricoperto d'argento dorato, raffigurante un leone con gli occhi d'ambra; un servizio da caffè in oro del secolo XVIII; una caffettiera barocca in acciaio brunito decorata a cineserie in foglia d'oro; alcuni piatti da parata sbalzati deI secolo XVII; un ciondolo d'argento racchiudente una mini- atura di Rosalba Carriera; un'imponente saliera centrotavola deI secolo XVI; diverse gioie con diamanti del secolo XVIII; alcuni lavori in micromosaico del secolo XVIII e dell'inizio deI secolo XIX; una legatura in argento del 1795; la cazzuola in bronzo e serpentina usata dal Doge Alvise I Mocenigo per la posa della prima pietra della Chiesa del Redentore.

Oltre ai manufatti veneziani, vengono esposti oggetti di provenienza padovana, veronese, bresciana, friulana, trevisana ed istriano-dalmata. Per quanto poi riguarda la punzonatura veneta si vedranno i marchi territoriali di Venezia, Brescia, Treviso, Udine, Verona, Vicenza e Padova. Si potranno poi ammirare le due rarissime legature in argento dorato, una del XIII sec., la seconda deI XIV o XV sec., un tempo conservate nel tesoro di San Marco e oggi alla Marciana.

Il percorso espositivo si conclude con una scelta di manufatti contemporanei, opera di artigiani locali che contribuiscono a mantenere alto il prestigio dell'oreficeria veneta: si è voluto dare infatti testimonianza della continuità di quest'arte, conciliando la tradizione con la ricerca di nuove espressioni artistiche.

Attività organizzate dalla societa' orafa veneziana

Visite guidate

  • Sezione Argenti del Museo Diocesano di Venezia
  • Pala d'Oro
  • Tesoro di S.Marco
  • Sezione Argenti del Museo Ebraico di Venezia
  • Collezione di metalli smaltati della Fondazione Cini Palazzo Loredan a S. Vio
  • Cappella del Tesoro a Santa Maria del Giglio
  • Museo del Santo di Padova
  • Museo Diocesano di Treviso
  • Gli Argenti delle Opere Pie di Venezia - IRE

Il programma delle visite potrà subire delle modifiche.

Organizzazione:

  • Biblioteca Nazionale Marciana:
    Ufficio Stampa tel. 041 -5208788; fax 041 -5238803
    mailto:b-marc@beniculturali.it
  • Società Orafa Veneziana (S.O.V.),
    Cannaregio 4228, 30121 Venezia
    tel. 041 -720250 (Loris Volpato)

Curatore: Piero Pazzi, tel. 041-5241020

Enti patrocinatori:

  • Regione Veneto
  • Comune di Venezia, Assessorato alla Cultura
  • Associazione Nazionale Carabinieri
  • Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dell' Arma dei Carabinieri
  • Fondazione Cassa di Risparmio di Venezia

La mostra si tiene presso le Sale Monumentali della Biblioteca Marciana di Venezia
(Libreria Sansoviniana, ingresso dal Museo Correr: la mostra è inserita nel percorso integrrato dei Musei di Piazza San Marco)

Per ulteriori informazioni:

Biblioteca Nazionale Marciana
Ufficio Stampa:
Annalisa Bruni
tel. 041.2407241, fax: 041.5238803
e-mail: b-marc@beniculturali.it