Ricordo di Giovanna Luisa Ravagnan

Biblioteca Marciana newsletter

numero 5 - autunno 2002

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Ricordo di Giovanna Luisa Ravagnan

Per noi della Marciana, Giovanna Luisa Ravagnan non era soltanto una competente archeologa, la vivace Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Venezia e una valente studiosa.

Era anche una sorta di "vicina di casa" con la quale si era iniziata un'avventura unica in Italia: l'avvio del percorso integrato dei Musei di Piazza S. Marco che ha riunito istituti museali comunali e statali in un'unica offerta alla cittadinanza e ai turisti.
Avventura complessa proprio per la sua novità che comportò problemi di non semplice soluzione. Palazzo Ducale, Museo Correr, Museo Archeologico e Libreria Sansovinana (Sale Monumentali della Biblioteca Marciana) nel 1999 vennero unificati non soltanto attraverso uno stesso biglietto d'ingresso, ma anche con l'istituzione di orari omogenei, biglietterie, bookshop e altri servizi aggiuntivi comuni.

Un evento che Gianna, così si faceva chiamare dagli amici, colse con entusiasmo come irripetibile occasione per rilanciare il suo Museo, che, pur essendo nel cuore della Venezia più conosciuta e visitata, rimaneva ai margini dei flussi turistici, poco frequentato nonostante l'eccezionalità e l'importanza delle collezioni esposte.
La ricordo battagliera e propositiva alle riunioni che precedettero la realizzazione del progetto. La ricordo emozionata al momento della storica riapertura delle porte murate che separavano il Salone della Libreria e il Museo Correr dalle sale del suo Museo, posto al centro del percorso.

Fu per me anche simpatica compagna di viaggio (accompagnammo insieme materiali da esporre alla mostra "The Glory of Byzantium" a New York, nell'inverno del 1997) e di lavoro: nel settembre di quello stesso anno organizzammo insieme la mostra "Lo Statuario Pubblico della Serenissima.
Due secoli di collezionismo di antichità: 1596-1797", una mostra che segnò un altro momento storico nella vita dei nostri due istituti. Era già malata, eppure affrontava ogni progetto con immutata energia, senza mai far pesare agli altri la sua sofferenza e le preoccupazioni per la sua salute che andava inesorabilmente peggiorando.

Ci ha lasciati il 7 giugno scorso e solo qualche giorno prima era ancora alla sua scrivania, senza che il suo sorriso e la sua carica l'avessero abbandonata, sempre pronta a coinvolgere colleghi e collaboratori nella passione che metteva nel suo lavoro e nell'amore per il suo Museo, che con lei è passato da ventimila a centomila visitatori all'anno.
Ci mancherà. Molto.

Annalisa Bruni