Ricordo di Antoine de Saint-Exupèry

Biblioteca Marciana newsletter

numero 4 - estate 2001

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Ricordo di Antoine de Saint-Exupèry

Il 13 dicembre 2000 si è tenuto a Venezia, presso l'Ateneo Veneto, il Convegno Ricordo di Saint-Exupèry nel centenario della nascita, organizzato dalla Biblioteca Marciana e dall'Ateneo Veneto. I relatori hanno presentato il noto scrittore francese da angolazioni diverse. Maria Teresa Secondi Mongiello sottolineava gli aspetti pedagogici nel Piccolo Principe, il celeberrimo racconto tradotto in più di centoventi lingue in tutto il mondo. Francesco Visconti, con un'ampia trattazione, si soffermava sulla biografia dell'autore dalle connotazioni altamente morali e spirituali.
Giovanni Fazzini suggeriva una diversa interpretazione per il Piccolo Principe, unanimemente considerato un capolavoro della letteratura per l'infanzia.

Il Piccolo PrincipePiccolo Principe Personaggio lunare, malinconico, il Piccolo Principe è ambasciatore di un mondo invisibile, latente e tuttavia riconoscibile da chi non si limita a vedere solo con gli occhi ma con il cuore, poiché l'essentiel est invisible pour les yeux. Già nel 1976 Yves Monin, pubblicando L'ésotérisme du Petit Prince (Parigi, Nizet) aveva svelato una foresta di simboli disseminati nel breve romanzo e ne aveva proposto una lettura esoterica.
Diversi elementi lo distinguono infatti da un racconto per l'infanzia: situazioni ed elementi illogici, quali ad esempio la presenza di un bimbo solo nel deserto, un pozzo di campagna in pieno deserto; espressioni paradossali come "non si vede bene che col cuore" o affermazioni inconcepibili come "ciò che gli uomini cercano potrebbe trovarsi in un po' d'acqua o in una rosa"; infine, dietro questi temi e queste immagini inverosimili, un tono molto serio, moralizzatore.

Come sottolinea Monin, tutto ciò sembra evocare le creazioni surrealiste, le grandi fiabe, certi oscuri trattati d'alchimia, fantastici racconti miracolosi delle religioni e delle mitologie, opere ermetiche letterarie, pittoriche o scultoree dalle immagini e dalle situazioni apparentemente gratuite e incomprensibili vale a dire le opere chiamate esoteriche.
Esse obbligano l'uomo, davanti all'ostacolo dell'illogicità, a stupirsi, ad avvertire una realtà al di là della propria realtà, a scoprire un universo nuovo, non razionale, dove ogni miracolo è possibile, un mondo parallelo, meraviglioso che lo farà dubitare del modo attuale di affrontare il suo mondo reale abituale e gli farà comprendere il dolore, la miseria, la tristezza che vi regnano, contro le quali vanamente lottava.

Il racconto del Piccolo Principe sembra riprodurre proprio lo schema dell'opera esoterica per eccellenza: la partenza per una ricerca, lotte e difficoltà lungo il percorso, comprensione o ottenimento dello scopo ed il momento del ritorno e del dono di sé. La ricerca mirerebbe in realtà ad un arricchimento spirituale: il racconto di un viaggio di iniziazione all'arte di vivere da Saggi.

Giovanni Fazzini