Ricerca di nuovi itinerari formativi

Biblioteca Marciana newsletter

numero 5 - autunno 2002

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Ricerca di nuovi itinerari formativi

Accogliendo l'invito dell'amministrazione di Jesolo, la Biblioteca Marciana ha collaborato alla realizzazione del 2° "Corso di storia della cultura del veneto orientale- cronaca - tradizione - ambiente", già avviato nel 2001 con il progetto pilota curato da Luigi Berbenni e Alessandro Scarsella.
Articolato in 5 moduli pomeridiani dal 15 gennaio al 7 marzo 2002, il corso ha privilegiato un taglio storiografico che mettesse in evidenza la natura strategica del territorio del Veneto Orientale, dalle origini fino alla prima guerra mondiale, offrendo altresì una possibilità di interpretazione dei mutamenti ambientali intervenuti successivamente entro l'arco dell'invaso lagunare e testimoniati dagli scavi nelle aree di Jesolo e di San Marco in Boccalama.

Alla relazione di apertura di Wladimiro Dorigo, Per una restituzione storica del territorio jesolano in età altomedioevale (costituita da una lezione di straordinaria sintesi sui resti romanici dell'imponente basilica di Santa Maria Maggiore), hanno quindi corrisposto gli interventi successivi di Cuscito, di Colonnello, di Medas, nonché la chiusura dei lavori a cura di Marino Zorzi, basata sul recupero di informazioni inedite presenti nelle antiche cronache manoscritte: "L'interesse delle cronache è duplice: da un lato possono fornire dati preziosi non altrimenti reperibili; dall'altro - continua Zorzi soffermandosi in particolare sulla Cronica Zancaruola - esse documentano il modo in cui gli uomini vedevano gli eventi e se stessi, lo stile narrativo ch'essi preferivano, i fatti che ritenevano più o meno rilevanti e la forma in cui li interpretavano".

Basandosi su documenti rigorosamente inediti (come conviene ad un corso d'alta cultura) sono state presentate, tra passato remoto e passato prossimo, tra storia e cronaca, le relazioni di Francomario Colasanti, Milizia da mar e Milizia da tera: organizzazione militare della Serenissima, di Antonio Assenza, La linea di difesa del Basso Piave, e di Luigi Berbenni, Depositi e percorsi di memoria storica della I^ guerra mondiale.
L'intersezione tra il momento bellico e l'ostinata continuità del servizio bibliotecario, è stata sottolineata da Stefania Rossi Minutelli nella sua lezione Letture al fronte, sorprendente per l'originalità dei materiali proposti intorno a una bella pagina della storia della Marciana.

Negli anni 1915-1916 infatti il direttore della Biblioteca Marciana, Giulio Coggiola, ideò e promosse un servizio di lettura per i soldati, riuscendo, con l'aiuto finanziario di comitati appositamente creati e la collaborazione della bibliotecaria Ester Pastorello e di 45 volontari, a distribuire ben 135.000 libri, che venivano collocati in casse di varie dimensioni, corredate dall'elenco del contenuto, e spedite negli ospedali, nelle prigioni e al fronte.
Come ha affermato Gino Benzoni nelle sue tesi programmatiche, il complesso di questi interventi esemplifica "quel che può significare la memoria individuale dei testimoni, diretti o indiretti che siano, di una situazione particolarmente drammatica e, quindi, anteriore e complementare alla portata di una continuata memoria scritta archivisticamente sistemata".

In effetti "archeologia, codicologia, archivistica e bibliografia rischiano di configurarsi come discipline mute se non messe a confronto con la storia dell'immaginario e della cultura materiale", come ha ribadito nella suo bilancio conclusivo Alessandro Scarsella.

Chiara Callegari