L'accessibilità nel web: prima un dovere, poi un diritto!

Mario Barbuto
(Direttore Istituto dei ciechi F.Cavazza - Bologna)

 

Lo sviluppo di applicazioni e attività sulla rete internet propone l'urgenza nella definizione e nel rispetto di standard realizzativi che garantiscano l'accessibilità e l'usabilità delle pagine web anche per quelle categorie di persone maggiormente in difficoltà, solitamente connotate con il termine di disabili.

Le raccomandazioni del W3C e di varie autorità nazionali e internazionali rimangono sovente "lettera morta" innanzitutto per via di una inadeguata formazione specifica da parte dei webmasters, chiamati di solito a svolgere il proprio compito con una preparazione tecnica più o meno consolidata, non completata tuttavia, da una visione globale delle finalità del web e delle esigenze dei suoi frequentatori.

Ma i webmasters possono essere formati, preparati e sensibilizzati se in primo luogo la Pubblica Amministrazione intenderà finalmente dare attuazione a quello che appare come un proprio dovere istituzionale, ancor prima che un diritto dell'utenza.
Per queste ragioni, riteniamo molto positiva l'idea di sviluppare una campagna nazionale di promozione dell'accessibilità e intendiamo contribuirvi con ogni mezzo intellettuale e materiale a nostra disposizione.

Non si tratta soltanto di applicare le raccomandazioni del W3C, - spesso comunque ignorate o trascurate -,quanto piuttosto di progettare la struttura e la concatenazione delle informazioni raccolte in un sito secondo un'ingegneria idonea che dia prevalenza alla usabilità, alla navigabilità e all'accessibilità per i fruitori, nel rispetto delle loro prerogative fisiche e intellettuali e delle loro peculiari esigenze.

Un sito accessibile, usabile e navigabile per una persona con disabilità infatti, sarà certamente un sito molto più fruibile da parte di tutti i suoi visitatori e utenti.
Si tratta dunque, in definitiva, dell'affermazione di un primato di democrazia su un mezzo di comunicazione e informazione destinato a divenire d'uso comune per tutti i cittadini nei prossimi anni.

Ove l'accessibilità non venisse integralmente conquistata, si perpetuerebbe un discrimine sociale e culturale che finirebbe per ingrandire il fossato di disuguaglianza e di disparità tra le persone.

30/10/2002
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Mario Barbuto
Istituto F.Cavazza (http://www.cavazza.it)
E-mail: barbuto@cavazza.it