“Secret Power” di Simon Denny

Padiglione della Nuova Zelanda alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia
da Venerdì, 08 Maggio 2015 a Domenica, 22 Novembre 2015

Dall'8 maggio al  22 novembre 2015 la Biblioteca Nazionale Marciana ospiterà, nel Salone della Libreria Sansoviniana  (ingresso libero da Piazzetta San Marco 13/a, Venezia)  il Padiglione della Nuova Zelanda, partecipazione nazionale alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, con la mostra “Secret Power” di Simon Denny.

Giorni e orari di apertura: martedì - domenica; 10 - 18 (fino al 31 ottobre); 10-17 (dal 1° al 30 novembre)

 

Secret Power

Negli ultimi anni i progetti di ricerca artistica di Simon Denny hanno esplorato aspetti di evoluzione e obsolescenza tecnologica, cultura aziendale e neoliberale, identità nazionale, industria high-tech e Internet.

Il suo progetto per Venezia, Secret Power, è in parte ispirato all’impatto delle rivelazioni del collaboratore informatico della NSA (National Security Agency Americana) Edward Snowden che nel 2013 ha consegnato ai media diapositive di PowerPoint che illustravano i programmi top-secret di sorveglianza di massa del governo statunitense. La fuga di notizie ha portato alla luce il ruolo della Nuova Zelanda nelle attività di spionaggio americano nell’ambito dell’alleanza Five Eyes, condotta dagli Stati Uniti. Ora di dominio pubblico, le diapositive sono divenute il simbolo dello spionaggio internazionale e della sua minaccia alla privacy individuale.

Il padiglione è dislocato in due edifici separati: nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, in Piazza San Marco, cuore della città, e nel nuovo terminal dell’Aeroporto Internazionale Marco Polo, ai margini della laguna.

Nella biblioteca Denny installa una sala server con server racks e una postazione di lavoro. Oltre a contenere attrezzature informatiche, i server racks e la postazione di lavoro hanno la funzione di vetrine, in quanto espongono un case study sulla cultura visiva della NSA, costituito da elementi scultorei e grafici, basati sul lavoro dell’ex designer NSA e direttore creativo dell’intelligence USA David Darchicourt e sull'Archivio di diapositive Snowden. Denny affianca alcuni lavori di Darchicourt a una selezione delle diapositive di Snowden e propone dei collegamenti. Alla sala server fanno da contrappunto le decorazioni rinascimentali della biblioteca con i suoi mappamondi e i dipinti allegorici: l’indagine di Denny sull’attuale iconografia del potere geopolitico è incorniciata da un’antica rappresentazione dello stesso.

Il terminal dell'aeroporto, luogo in cui convergono milioni di viaggiatori, include spazi ristretti, aree di sorveglianza, sale per interrogatori, ed è dotato di sistemi di sicurezza ad alta tecnologia. Con un “drag and drop”, Denny ha traslato due riproduzioni fotografiche in dimensioni reali degli interni decorati della biblioteca posizionandole sul pavimento e sulle pareti della sala arrivi, valicando in questo modo il confine tra spazio internazionale e spazio italiano. L'immagine comprende pannelli raffiguranti antiche mappe della collezione della biblioteca, che potrebbero essere scambiate per annunci pubblicitari di ciò che vi si trova attualmente esposto.

Secret Power è site specific, in quanto esplora la Biennale di Venezia, la biblioteca e l'aeroporto come mezzi di comunicazione. Attraverso riferimenti incrociati tra cornici così diverse Denny suggerisce imperativi geopolitici.

Completata nel 1560, l’antica sede della Biblioteca Nazionale Marciana rappresenta il ruolo di ricca potenza marittima mondiale assunto dalla Repubblica di Venezia durante il Rinascimento. Fondata nel 1895, la Biennale si basa su un modello di rappresentazione nazionale che oggi, in un periodo contraddistinto da un’arte globale e cosmopolita, sembra superato. Terminato poco dopo l’11 settembre, l'aeroporto rappresenta una nuova era di sicurezza globale.

Il progetto di Denny è un puzzle complesso, ogni elemento è nidificato negli altri e al tempo stesso ne è riformulato in un'allegoria in continua espansione che rende l'interpretazione potenzialmente infinita. Eppure, nonostante questo, Denny ci avvicina al suo ostensibile soggetto: il linguaggio visivo dei servizi segreti occidentali. Paradossalmente, si pone e ci pone (come artista e come spettatori) in posizioni stranamente analoghe a quelle delle agenzie di intelligence: rovistiamo tra dati e metadati, effettuando analisi, riconoscimento di modelli e profili, cercando di dare un significato alle cose.

Secret Power prende il titolo dal libro del giornalista investigativo Nicky Hager del 1996, che ha rivelato il coinvolgimento della Nuova Zelanda nelle attività di spionaggio degli Stati Uniti.

Robert Leonard

Simon Denny è nato a Auckland, Nuova Zelanda, nel 1982, e attualmente vive e lavora a Berlino. Ha studiato all’Elam School of Fine Arts dell’Università di Auckland dal 2001 al 2005, e alla Städelschule Frankfurt am Main, con Willem de Rooij, dal 2007 al 2009. Nel 2012 ha vinto il Baloise Art Prize durante l’Art Basel con il progetto Channel Document. Mostre personali delle sue opere si sono tenute al MoMA PS1 di New York, nel 2015; al Porticus di Francoforte nel 2014; al Museum Moderner Kunst di Vienna e al Kunstverein di Monaco nel 2013. Il suo lavoro è stato anche presentato a biennali (inclusa Sydney nel 2008, Venezia nel 2013 e Montreal nel 2014) e in esibizioni collettive presso importanti musei (tra i quali, il Kunsthaus Bregenz, l’Institute of Contemporary Art di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il Fridericianum Kassel, l’Astrup Fearnley Museum di Oslo, il Kunsthalle di Dusseldorf). Opere di Denny figurano in collezioni pubbliche, tra le quali il Museum of Modern Art di New York, il Museum Moderner Kunst di Vienna e il  Museum of New Zealand Te Papa Tongarewa di Wellington. Denny è rappresentato da Galerie Daniel Buchholz, Berlino e Colonia; Petzel Gallery, New York; T293, Roma e Napoli; e Michael Lett, Auckland.