2. Una città turistica

Nel 1856 usciva a Venezia una nuova guida “di utilità pratica pel forestiere”, curata da Andrea Querini Stampalia.
L'impostazione si distaccava dalla ricca tradizione precedente, riservando una sezione piuttosto contenuta alla descrizione dei monumenti mentre veniva privilegiata la struttura dei servizi, dei negozi, delle attività commerciali e industriali, dei divertimenti.
Si voleva rassicurare il forestiere che poteva trovare raffinatezza e modernità di attrezzature turistiche a un costo assai conveniente e che la città, contro l'immagine decadente che circolava, poteva offrire “la progrediente civilizzazione dei tempi”.

La città era illuminata dal gas, gli alberghi erano di qualità, le numerose feste e infine il carattere mite e faceto degli abitanti, avrebbero persuaso “della incontrastabile preferenza del soggiorno di Venezia, in confronto di ogni altra città della penisola italiana”.

Uno dei motivi del rilancio del turismo a Venezia si basava sulla cultura del corpo che si stava diffondendo in tutta Europa, associata a nuovi rituali e alle pratiche della villeggiatura. Venezia aveva un clima ideale per recuperare la salute, traendo beneficio dai bagni di mare: la città si era riempita di stabilimenti attrezzati per tale pratica e per l'applicazione di fanghi e dotati di confort e svaghi.

Quello che si aprì al Lido, collegato con la Riva degli Schiavoni da un battello a vapore, poteva vantare una piattaforma per orchestra, caffetteria con giornali, ristoranti, parrucchiere per uomo e donna e altri servizi.

La promozione di Venezia come meta turistica si concretizzò in un radicale rinnovamento delle strutture alberghiere e della capacità ricettiva, complice il deperimento di molte famiglie patrizie e la riconversione di numerosi palazzi in hotel.

Le guide straniere della metà degli anni '40 segnalavano in particolare l'Albergo Reale Danieli che aveva aperto i battenti in una parte del prestigioso palazzo Dandolo che si affacciava sul bacino di S. Marco. Palazzo Loredan sulla Riva del Carbon, che era stato della famiglia Corner, venne trasformato in Hotel de la Ville mentre Palazzo Grassi ospitava uno dei più rinomati, l'Imperatore d'Austria, attrezzato per i bagni e le applicazioni di fanghi.

In molti di questi alberghi i forestieri potevano trovare, come segnalato dalle guide, “tavole rotonde”, ovvero la possibilità di pranzare a prezzo fisso a ore stabilite, sale di ricevimenti e di lettura di giornali, pensione all'uso inglese o americano, guide turistiche che parlavano diverse lingue o servitori personali.

Materiali

  • Pietro Selvatico Estense - Vincenzo Lazari, Guida di Venezia e delle isole circonvicine, Venezia, Milano e Verona, Coi tipi dello Stabilimento Nazionale di Paolo Ripamonti Carpano, 1852. Collocazione: 21. D. 301

    La guida del critico d'arte padovano Selvatico e dello studioso di antiquaria e numismatica Lazari riprendeva il modello di dividere in giornate la visita della città. Inoltre veniva adottato uno schema grafico che evidenziava la particolarità di ogni monumento senza costringere il lettore a una lettura assai dettagliata. La novità e la bellezza di questa guida è l'introduzione della 'visualizzazione' di paesaggi di calli, particolari dei monumenti, interni di chiese, attraverso alcune incisioni, atte a soddisfare sempre di più una visita più veloce di un tempo e un pubblico eterogeneo.
    Apertura: pp. 86-7 con incisione che mostra la tipica vita di un campiello veneziano con panni stesi, una donna al pozzo e passanti sullo sfondo della Scala del Bovolo.

  • Antonio Quadri, Otto giorni a Venezia, sedicesima edizione nuovamente riveduta, corretta e con notabili aggiunte arricchita con alcuni cenni sui Murazzi, sulla diga di Malamocco, sulla strada di ferro e sul livello del mare, Venezia, Premiata tipografia Cecchini, 1853. Collocazione: Tursi XIV. 3 Qua.2

    Lo sviluppo del turismo dava grande impulso a un genere editoriale - le guide di viaggio e di città - che conosceva un vero boom. Le guide necessitavano però di un aggiornamento costante e la sedicesima edizione della guida del Quadri inseriva così le novità: il Porto franco riattribuito dagli austriaci alla città, la strada ferrata e l'illuminazione a “gaz” e aggiungeva, nel gruppo di illustrazioni che impreziosivano il volume, l'incisione del nuovo Hotel Vittoria, aperto al Ponte dei Fuseri, al posto del precedente Regina d'Inghilterra.
    Apertura: tav. II “Hotel de la Vittoria vu du canal au Pont du Fuseri”.

  • Andrea Querini Stampalia, Nuova guida di Venezia di utilità pratica pel forestiere, anno primo, Venezia, Tipografia Cecchini, 1856. Collocazione: Tursi XIV. 3 Que.1

    Prima guida che valorizza il tessuto di negozi, artigiani e i servizi della città. Nell'introduzione si legge l'intento enumerativo delle risorse della città: “...310 ponti, lungo 2108 strade fra 137 piazze maggiori e 392 minori, 185 palazzi di primo ordine, 941 di secondo, 103 Chiese cattoliche, 2 Acattoliche, 7 Sinagoghe pegli Ebrei, 124 campanili o torri, 16 conventi di frati e di monache d'ordini differenti, un emporeo di sali, un entrepôt commerciale, un macello, un opportuno Fabbricato per feste mascherate detto Ridotto, un Orto Botanico, un'insigne Accademia di belle Arti, un pubblico Giardino, un'I.R. Fabbrica di Tabacchi, un mulino a vapore, un grande Stabilimento per l'illuminazione a gaz, 3 grandi Ospitali, un I. R. Arsenale marittimo, 15 grandi Caserme, 7 Case di Pena, una Casa d'Industria, 12 grandi Stabilimenti di bagni, 2 Lazzaretti, 3 Cimiteri”.
    Apertura: pp. 54-5 con descrizione delle birrerie, casini di società e l'elenco dei medici, chirurghi e chimici.

  • Ignazio Cantù, Viaggio da Milano a Venezia nelle citta e nelle provincie di Como, Sondrio, Bergamo, Brescia, Mantova, Pavia, Lodi, Crema, Cremona, Verona,Vicenza, Treviso, Bassano, Belluno, Udine, Padova, Rovigo, Chioggia, colle notizie piu utili al viaggiatore, Milano, Antonio Vallardi, 1856. Collocazione: 207. C. 141

    Il giornalista e scrittore Ignazio Cantù, fratello di Cesare, autore di opere di divulgazione e di istruzione popolare, firmava una guida che voleva accompagnare il lettore nel suo viaggio lungo la nuova tratta ferroviaria con criteri adatti a un pubblico più vasto di quello degli eruditi e con un testo che non si basasse solo sulla storia: “il forestiero il più volte non lo legge, poiché non si lega immediatamente con questo piuttosto che con quel monumento, ch'egli ha d'uopo di conoscere in fretta”.
    Apertura: p. 314 con una cartina ripiegata di Venezia e nel retro una dettagliata legenda dei principali luoghi della città.

  • Scenografia del grande albergo cosmopolitano con stabilimenti di bagni, bazar, caffe, bigliardi, sale di riduzione e da ballo, e gabinetto di lettura da erigersi in Venezia in prossimità della Piazza di San Marco, Venezia, Antonelli, 1843. Collocazione: Misc. A. 248

    Il settore turistico balneare, agevolato dalla costruzione della ferrovia e dal collegamento di Venezia alla terraferma, stimolò gli investimenti di capitali veneziani ed esteri e la nascita di società come quella che Giovanni Correr, Cristoforo Pigazzi e Luigi Alvisi si proponevano di avviare con lo scopo di realizzare questo progetto, che non venne approvato dal governo austriaco.
    Apertura: frontespizio e incisione con il prospetto dell'edificio.

  • Cesare Barzilai, Guida ai bagni di mare nella laguna di Venezia, Venezia, co' tipi di Andrea Santini e F., 1853. Alla fine due tav. ripieg.: Osservazioni metereologiche fatte nello Stabilimento dei bagni galleggianti in Venezia durante la stagione balneare dell'anno 1851-1852. Collocazione: 21. D. 323

    Si tratta di un ampio trattato sui pregi della laguna veneta e sul suo clima temperato, sulle proprietà fisico-chimiche dell'acqua della laguna, sugli effetti dei bagni salsi come rimedi a varie patologie e le varie regole con cui predisporre il corpo, sulle virtù della pratica natatoria e i luoghi a Venezia in cui praticarla. Alla fine sono descritti i trattamenti praticati nei principali stabilimenti veneziani.
    Apertura: pp. 172-3 in cui si parla dell'applicazione di fanghi marini nello stabilimento di S. Samuele e il loro costo. “I fanghi di Abano vi arrivano ogni mattina per la strada di ferro, poche ore dopo estratto dal sito di loro provenienza”.

  • Bagni galleggianti in Venezia privilegiati da S.M. l'Imperatore e Re Francesco I. premiati con la medaglia d'oro dal R. Istituto Italiano. Estratti dal Supplemento del Nuovo Dizionario Tecnologico o di arti e mestieri, ec. che si pubblica in Venezia dall'Ed. Giuseppe Antonelli, [S.n.t. ma Venezia, 1845]. Collocazione: Misc. C. 7282

    Descrizione dello stabilimento galleggiante, attraccato nei pressi della Chiesa della Salute, aperto nel 1833 con una cinquantina di camerini e relativi spogliatoi per bagni caldi e freddi, dolci e salati. Fu dotato in seguito di “sirene”, ovvero gondole da bagno chiuse inferiormente da una gabbia di metallo per permettere alle donne di immergersi e nuotare senza essere viste. La separatezza del bagno delle donne era così giustificata: “È inammissibile con l'educazione in Italia frammischiare i sessi nel medesimo bagno ... ”.
    Apertura: carta ripiegata con pianta dello stabilimento e sirena e frontespizio

  • Manualetto de' bagnanti e de' nuotatori. Istruzioni semplici e popolari sul modo di usare con buon profitto de' bagni dolci e di mare e sull'arte d'imparare da sé a nuotare quanto basta senza il soccorso d'un maestro … agiuntivi alcuni precetti di toelette e un numero di ricette francesi per la composizione dei cosmetici igienici i più propri per conservare la bellezza e la gioventù senza pericolo per la salute, con quattro incisioni, Venezia, Tip. Di Giuseppe Grimaldo, 1854. Collocazione: Misc. 716.11

    Ampio trattato sui bagni di mare, sui luoghi da praticarli a Venezia e di istruzione sul nuoto e i diversi stili: “alla foggia de' cani, alla foggia di rana, a tazza”.Apertura p. 50: Per descrivere la tecnica del nuoto sotto acqua, l'incisione mostra un uomo che nuota in un canale veneziano, sullo sfondo di uno scorcio di ponte e di una fondamenta.

  • Guida ai bagni di Venezia con relative tariffe, indicazioni di Alberghi, Alloggi ecc. nonché tariffe delle Gondole, dei Battelli e degli Omnibus e orarii delle corse della Strada-Ferrata e Piroscafi, Venezia, Stabilimento tip. di Pietro Naratovich, 1858. Collocazione: Misc. D. 1336

    Scritto pubblicitario sulle proprietà dei bagni d'acqua salsa, in particolare per le donne e il loro apparato genitale, ed elogio degli stabilimenti veneziani e della città che consentiva di affiancarli a svaghi e piaceri ormai irrinunciabili per i ceti borghesi: “caffé elegantissimi; passeggi frequentati, pubblici spettacoli, teatri, società ecc.”.
    Apertura: p. 2 in cui è pubblicizzato lo Stabilimento balneare del Lido dotato di 'restaurant' e di caffè, parrucchiere, medici e farmacia e di personale in grado di parlare anche lingue straniere.

  • Cenni storico-descrittivi del nuovo Stabilimento Balneario sulla spiaggia dell'Adriatico presso Venezia del Sig. Giovanni Fisola, Venezia, Tip. del Commercio, 1857. Collocazione: Misc. 3745. 26

    Opuscolo pubblicitario dello stabilimento lidense. Si descrive il collegamento con Venezia attraverso un servizio regolare di omnibus sia di giorno che di notte, in partenza da Riva degli Schiavoni di fronte al caffé Brigiacco, i servizi e la struttura dello stabilimento: “il Ristoratore è provveduto delle più squisite vivande, che la cantina tiene in serbo vini spumanti ed asciutti, che la Caffetteria ha un assortimento di acque gelate, di bibite spiritose, di pasticcerie e dolci di ogni sorta. Per chi volesse occuparsi alcun poco nella lettura, vi sono all'uopo alcuni giornali politici, letterarii e scientifici”.
    Apertura: prima pagina.

  • Tariffa pel servigio delle gondole da una a quattro persone per la citta e suo circondario, Venezia, Tip. Municip. di G. Longo, [1868]. Contiene anche: Principali alberghi e alloggi privati e Tariffa degli omnibus della Societa dei gondolieri di Venezia. Collocazione: Misc. D. 948

    Apertura: p. 5. Se all'albergo Reale Danieliuna stanza poteva costare dalle 3 alle 12 lire al giorno, ve ne erano altri più economici, dal Selvatico a S. Marco o al Leon Bianco al Ponte dei Dai; le stanze ammobigliate erano ancora più economiche e se ne trovavano in grande quantità. Pasti a prezzo fisso, cioè a 'tavole rotonde' un po' dappetutto. Il Danieli era stato uno dei primi a poter vantare l'illuminazione a gas e un moderno sistema di water-closed, inseriti in falsi armadi, di uso però comune. Nelle sale di un altro albergo prestigioso, l'Europa il 19 ottobre del 1866 il commissario militare francese ricevette in consegna il Veneto dal plenipotenziario austriaco e lo consegnò al Governo italiano.