<fl. 1649> Originario di Brazza (Croazia), in latino Brachia, era un nobile mecenate di uomini dotti, antiquario acuto e attento collezionista di libri. Tra i suoi protetti si ricorda il poeta Jacopo Armolusich. Sebbene le fonti lo identifichino anche come letterato, il Veranzio non ha lasciato opere manoscritte o a stampa. Fu nipote dello storico, filosofo e vescovo Fausto (Sebenico 1551-Venezia 1617). Cfr.: A. Fortis, Travels into Dalmatia..., London, J. Robson, 1778, pp. 128, 130.

Voci di rinvio
Verantius, Carolus
Segno di possesso: Note di possesso

FC - FOAN D 1643.01, al recto della guardia anteriore nota manoscritta a inchiostro bruno: Carolo Verantio dono dedit Dominus Antonius Fasaneus Pharensis | Anno a Virginis partu 1649. Brachiae.

Si veda anche il riferimento al donatore Antonio Fasaneo.

Biblioteca di appartenenza

FC - Biblioteca della Fondazione Giorgio Cini

Numero seriale: 2401 Autore: MG