<1767-1834> Nato a Ferrara, il conte Leopoldo Francesco Cicognara assunse diversi incarichi politici soprattutto durante la dominazione napoleonica, riuscendo al contempo a distinguersi come profondo intellettuale dai molteplici interessi: dopo i primi studi scientifici, si dedicò alla pittura, alle lettere e alla poesia; ma l'ambito su cui concentrò le sue passioni fu la storia dell'arte, venendo comunemente riconosciuto come tra i fondatori della storiografia artistica. Oltre a pubblicare numerosi trattati riuscì a radunare una copiosa biblioteca, considerata una delle raccolte "d'arti e antichità" più importanti e apprezzate d'Europa, costituita da quasi 5000 preziosi volumi. Ad essa e agli studi di storia dell'arte si dedicò completamente dal 1807, quando lasciò ogni funzione pubblica e si trasferì a Venezia; qui la biblioteca era localizzata prima a Palazzo Malipiero e negli ultimi anni venne trasferita a Santa Maria del Giglio. La raccolta, iniziata già nel 1788 durante il primo suo soggiorno romano, ebbe un infelice destino: gravemente danneggiata nel corso degli anni da eventi bellici e calamità naturali, vide la sua conclusione nel 1821 quando le pesanti difficoltà economiche costrinsero il conte ad alienare tutta la biblioteca. Inizialmente si dimostrarono interessati all'acquisto il Principe Carlo Alberto di Savoia-Carignano, Federico Guglielmo III re di Prussia, la corte di Vienna, il Granduca di Toscana Ferdinando III e la Biblioteca di San Marco; con nessuno di questi le trattative giunsero al termine. Fondamentale fu infine l'intermediazione del cardinal Angelo Mai con papa Leone XII che acconsentì all'acquisizione della biblioteca e nel luglio 1824 le 27 casse con i preziosi libri giunsero alla Santa Sede, riservando alla raccolta libraria una sala presso i Palazzi Vaticani. Prima di venderla Cicognara pubblicò nel 1821 i due volumi del Catalogo ragionato dei libri d'arte e antichità, la cui copia posseduta dallo stesso autore è oggi custodita presso la biblioteca della Fondazione Giorgio Cini: oltre a contenere alcune annotazioni manoscritte, sul margine esterno di tutte le pagine sono segnati dal conte i prezzi relativi di ogni edizione ceduta alla Santa Sede. Morì a Venezia nel 1834 e venne sepolto a Ferrara; sulla tomba la vedova fece collocare il celebre ritratto scultoreo che Canova donò all'intellettuale bibliofilo. Cfr.: DBI, XXV, pp. 421-4218; La biblioteca Cicognara in Vaticana. Lettere inedite del Conte Cicognara ad Angelo Mai, in «Rivista delle Biblioteche», V (1894), 53-60, pp. 181-185; T. Borenius, The Catalogo Cicognara, in «The Book Collector's Quaterly», V (1935), pp. 78-82; E. Granuzzo, Leopoldo Cicognara e la sua biblioteca: formazione e significato di una collezione I (-II), in «La Bibliofilia», CXIV (2012), 2-3, pp. 231-272, pp. 371-412; I. Miarelli Mariani - A. Rita, La biblioteca di Leopoldo Cicognara, in Storia della Biblioteca Apostolica Vaticana, V: La Biblioteca Vaticana dall'occupazione francese all'ultimo papa re (1797-1878), a cura di Andreina Rita, Città del Vaticano 2020.

Data di nascita
1767
Data di morte
1834
Segno di possesso: Note di lettura

FC - D.M.2 CIC 001.01, al verso del frontespizio adeso foglio manoscritto con due brani di 4 righe ciascuno commentati in fine: Questi due periodi non furono promessi | dalla Censura di Toscana nella prefazione al | Catalogo Ragionato della mia libreria!!!

FC - D.M.2 CIC 001.02, a carta π2r note manoscritte a matita: non vi sono spese di legature e viaggi che ammontano a somma grande. Questo è il prezzo mercantile dei libri separati, resta ad aggiugnere quello d'aver raccolti insieme.

Biblioteca di appartenenza

FC - Biblioteca della Fondazione Giorgio Cini

Numero seriale: 2207 Autore: MG