Presentazione: Pietro Meneghelli, L'uva aspra del Toni

Martedì, 10 Maggio 2011

Martedì 10 maggio, alle ore 17.00, avrà luogo il primo appuntamento della campagna nazionale di promozione della lettura “Il Maggio dei libri”.
Sarà presentato il romanzo di Pietro Meneghelli, L'uva aspra del Toni, Roma, Robin Edizioni, 2010.

Introduzione di Maurizio Messina (vicedirettore della Biblioteca Nazionale Marciana)
Intervento di Gilberto Pizzamiglio
Sarà presente l’autore.

Pietro Meneghelli, L’uva aspra del Toni, Milano, Robin Edizioni, 2010 (La Biblioteca di Domani)

"Se mangi l'uva aspra, ai tuoi discendenti faranno male i denti. Non è così che dice la Bibbia?" afferma Antonio, un copiatore d'opere pittoriche.
Sono più o meno le nove di sera di una giornata novembrina. Seduto a tavolino, Antonio sta cercando di fare i conti con le cose accadute un paio di settimane prima.

In un andirivieni tra Trieste e la cittadina dell'entroterra lagunare veneto in cui vive, ha incontrato la bella ed enigmatica Marlena, ed è incappato in un omicidio, ha fatto quel che ha fatto con un certo affresco di Giandomenico Tiepolo... ma soprattutto, gli si è piantata in testa la strana ossessione che ancora lo perseguita: crede di riconoscere in ciò che gli succede una replica di eventi già "andati in scena" un mucchio di tempo fa.

Catturato nella magia di un vecchio memoriale, Antonio si muove in un labirinto di "radici" in cui la linea di demarcazione tra i vivi e i morti diviene sempre più labile. Il gorgo diviene vertiginoso quando la sua storia incontra un'altra storia e... se si continua a dargli retta, si fa mezzanotte.

Pietro Meneghelli ha curato molte importanti traduzioni di opere d’espressione inglese. Autore di vari studi sulla letteratura prodotta in Irlanda, vive in un antico borgo dell’Umbria, dove lavora. Il suo primo romanzo, La croce celtica, è stato definito “una singolare osmosi tra elementi propri del genere fantastico e del giallo” (La Nuova Venezia) e “un giallo con sfumature esoteriche, con rimandi di memoria alle evocazioni arcane de Il segno del comando...” (La Gazzetta del Mezzogiorno). Oggi, in quest’Uva aspra del Toni, racconta un’avventura che corre sul filo sottile, ma forse indistruttibile, di un antico “segreto della ripetizione”.