Convegno La Cultura è nel Web. Esperienze venete 28 aprile 2009 Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana Comunicare la cultura in web: l’esperienza della Regione del Veneto Ricordiamo anzi tutto due dati di fatto, che ogni giorno dobbiamo rendere compatibili. Il primo: la Regione è un ente democratico con compiti normativi, programmatori e infrastrutturali; non è un istituto culturale, non ha un rapporto immediato con gli utenti degli istituti culturali e per inerzia, senza una forte motivazione soggettiva, tenderebbe a riconoscere urgenze e priorità diverse da quelle dell’erogazione di servizi specializzati nel settore culturale. Il secondo: la Regione è titolare di competenze molto rilevanti, fra le molte altre cose, anche in materia di tutela, valorizzazione e fruizione dei beni e delle attività culturali: nella tutela le sono preclusi interventi normativi, ma il Codice le affida integralmente l’esercizio delle funzioni amministrative dei beni librari non appartenenti allo Stato; per quanto riguarda la valorizzazione e la fruizione, oltre alla potestà regolamentare, la Regione ha la facoltà di concorrere agli interventi relativi a qualsiasi iniziativa o bene, anche appartenente allo Stato, che abbia riferimento al patrimonio culturale veneto, ed ha competenza sull’organizzazione dei sistemi territoriali. Da quanto detto si evince facilmente che la Regione deve occuparsi di comunicare, anche e soprattutto sul web, contenuti attinenti alla cultura su quattro o cinque piani diversi: quello più propriamente normativo – le norme, le direttive, i contributi; quello riguardante la condivisione delle conoscenze e delle attività specialistiche, cui possono essere affiancate le attività di rete a supporto delle comunità professionali; quello dell’informazione all’utente, che può essere di tipo generalmente informativo o didattica; quello turistico. Studi promossi dalla Direzione Beni Culturali della dr. Fausta Bressani, in corso e di cui pertanto non posso dare dettagli – ma rispetto ai quali posso e devo segnalare il notevole apporto della Venice International University di San Servolo, convenzionata con la Regione – ipotizzano come soluzione ottimale per la gestione di questi piani diversi un sistema di portali interconnessi, differenziati per funzione. Probabilmente è questa la direzione verso cui la Regione nel suo complesso si muoverà. Per il momento ciò che realmente disponibile sono le pagine dedicate alla Cultura del sito web istituzionale www.regione.veneto.it, che obiettivamente un po’ risentono dell’estremo frastagliamento disciplinare e normativo, e di conseguenza organizzativo, che caratterizza il settore. Loro scopo primario è fornire le indicazioni tecnico-amministrative necessarie a quanti operano negli istituti. Scopo concettualmente secondario, ma concretamente sempre più rilevante col passare del tempo, è l’accesso a siti web specialistici, di proprietà della Regione o comunque realizzati grazie alla sua collaborazione decisiva. Come esempio di comunicazione istituzionale agli operatori porto due esempi di sezioni appena rinnovate, relative a quella Sovrintendenza ai Beni Librari che finalmente, col contributo determinante dell’impegno di Lorena Dal Poz che qui vorrei ringraziare, comincia ad avere la visibilità e il ruolo che le competono. Il primo interessa un ristretto numero d’istituti e la vasta platea degli operatori dell’editoria, ed è rintracciabile all’indirizzo: www.regione.veneto.it/Servizi+alla+Persona/Cultura/Beni+culturali/Deposito+legale. Il secondo interessa tutti gli istituti bibliotecari e contiene gli indirizzi condivisi in sede di Conferenza delle Regioni sui temi della tutela: indirizzi che in questa sede rinnoviamo l’auspicio vengano condivisi, con le modifiche del caso, anche dal Ministero, che è l’esclusivo titolare della potestà regolamentare in merito. Esso è rintracciabile all’indirizzo: www.regione.veneto.it/Servizi+alla+persona/Cultura/Beni+culturali/Sovrintendenza+Beni+Librari. Esiste una serie di pagine del sito istituzionale con contenuti relativi a beni e attività, che credo utile enumerare, in ordine alfabetico e senza la pretesa di essere esauriente: Archeologia: www.regione.veneto.it/Servizi+alla+Persona/Cultura/Beni+culturali*/Archeologia Banca Dati Beni Culturali www.beniculturali.regione.veneto.it Beni della Grande Guerra: www2.regione.veneto.it/cultura/grande-guerra/default.asp Guida ai fondi fotografici storici www2.regione.veneto.it/cultura/fondi-fotografici/fondi-fotografici.html Itinerari culturali nel Veneto www2.regione.veneto.it/cultura/itinerari/index.html Siti Unesco www2.regione.veneto.it/cutura/unesco/index.html Esistono siti esterni linkati a pagine del sito istituzionale, quali: Archivio delle tradizioni orali del Veneto www.venetrad.it Mediateca – Banca dati filmati storici www.veneto/archivioluce.com/archivioluce/regioni/veneto Lo spettacolo in Veneto www.spettacolo.it Dal punto di vista tecnico probabilmente apparterrà a questa tipologia, quando perverrà a compimento, anche quel “Portale delle Biblioteche venete” annunciato l’11 dicembre scorso a San Giorgio durante la Giornata delle Biblioteche: l’intenzione consiste nel costruire una gamma di servizi interattivi per tutte le biblioteche venete, a prescindere dalle diverse appartenenze istituzionali e di cooperazione e dalle diverse scelte tecnologiche. Al momento attuale si sta lavorando, in collaborazione col Centro di Ateneo per le Biblioteche e col Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, alla preliminare messa in opera di un meta-motore di ricerca nei database cooperativi esistenti, basato sul protocollo Z.3950. Sempre in campo patavino, novità rilevanti nel medio periodo possiamo attenderci anche sul fronte dell’archeologia. E poi esistono i portali specializzati distinti dal sito istituzionale, ma gestiti dalla nostra Direzione Sistemi Informatici che ospita anche i relativi database. Uno, che sfrutta a sua volta le risorse intellettuali dell’Università di Padova, si riferirà al Sistema Informativo Archivistico, integrato in prospettiva col Servizio Archivistico Nazionale: è in fase prototipale, si basa sul principio degli open archives e per assumere rilevanza richiederà, data la situazione constatata, consistenti interventi sui database del territorio. L’altro, penso che i presenti lo conoscano tutti: è NBM – Nuova Biblioteca Manoscritta (www.nuovabibliotecamanoscritta.it), visualizzazione di una banca dati frutto di una pluriennale attività di cooperazione con un software web based. che si avvale delle risorse intellettuali dell’Università Ca’ Foscari e conta ormai più di diciannovemila record catalografici, spesso associati a immagini digitali di buona qualità. Non credo di rivelare un segreto se dico che questo progetto regionale, di cui va dato merito, per citare solo gli esterni, a Paolo Eleuteri, Barbara Vanin e Francesco Bernardi, ha finito con il trovare il consenso e la piena collaborazione dell’ICCU, e che fra non molti mesi vi saranno consultabili le notizie sui tesori bibliografici più preziosi che esistano, quanto meno nel Veneto: quelli della Biblioteca che ci ospita oggi. Dalle pagine del sito si può accedere anche al PMV-Web, strumento di visualizzazione e di gestione del Progetto interistituzionale di Misurazione e Valutazione frutto dell’entusiasmo di Giulio Negretto e conosciuto da tutti i bibliotecari, che ha una primaria finalità gestionale ma si integra nei sistemi informativi regionali e nazionali sia statistici sia dei beni culturali: vale la pena di ricordare, con l’occasione, che siamo stati la prima Regione – per il momento, l’unica - a riuscire a trasferire telematicamente all’Anagrafe delle Biblioteche dell’ICCU gli aggiornamenti anagrafici così raccolti. Quanto esposto ci dà in certi settori qualche motivo di legittimo orgoglio, ma ci conferma anche nella consapevolezza che il lavoro di riordino e sistematizzazione ora iniziato dalla Direzione Beni Culturali e in generale dalla Regione è necessario. Vogliamo arrivare all’avvio dei portali regionali culturali specializzati; lavoriamo affinché questi portali possano integrarsi con un portale informativo regionale speciale sulla cultura, collegato con l’informazione turistica. Si tratta di precisi indirizzi politici: il Programma Regionale di Sviluppo (PRS), approvato con L. R. n. 5 del 9 marzo 2007, nel ricordare le possibili valenze del “patrimonio di eccellenza” che possediamo in campo culturale, attribuisce alla Regione un ruolo di regia, “che consente economie di scala sia nel campo dell’offerta culturale, sia nel campo della comunicazione, altrimenti irraggiungibili dalla singola istituzione in termini di efficacia strategica e visibilità”, sottolineando la necessità di considerare il patrimonio culturale “non più come categoria separata dalle potenzialità economiche che essa può esprimere ma come parte integrante del sistema economico… Nel Veneto questo obiettivo strategico assume poi una rilevanza primaria se rapportato all’economia turistica e al peso che il turismo ha nel sistema economico regionale”. Forse partiamo dopo, ma abbiamo i vantaggi degli outsider e può darsi che ad alcuni dei risultati che vogliamo ottenere riusciamo ad arrivare meglio degli altri. Naturalmente, la stessa collaboratività che suggeriamo e incentiviamo per gli istituti e le cooperazioni siamo intenzionati a manifestare nei confronti dello Stato e, per quanto ci possano direttamente riguardare, delle istituzioni sovrannazionali. Non è questa la sede – per me personalmente sarebbe la sesta volta, oltre a tutto – di parlare della convinzione della nostra adesione al Servizio Bibliotecario Nazionale e del suo rapido sviluppo di questi mesi nel Veneto, ed è prematuro parlare degli esiti che si intravedono sul fronte della collaborazione con ICCU sul piano delle digitalizzazioni e del trattamento dei materiali speciali. E’ invece già possibile tirare le somme della prima fase della collaborazione col MiBAC in ordine al Portale CulturaItalia. La vicenda nasce per noi con una lettera di Antonia Pasqua Recchia del 21 settembre 2005, quindi a ridosso di elezioni regionali appena effettuate e pertanto con qualche difficoltà decisionale superiore alla media. Con essa si annunciavano: 1) l’avvio del progetto del Portale, con previsione che “l’implementazione di alcune delle linee di intervento si dovrà basare sulla concertazione MiBAC – Regioni”; 2) il trasferimento dei relativi fondi alle Direzioni regionali del Ministero; 3) l’improrogabilità del termine del 31 dicembre per l’impegno di spesa: la quadra, come direbbe un Ministro della nostra Repubblica, fu trovata nella stipulazione di due convenzioni parallele della Direzione regionale del Ministero e della Regione con la Fondazione scientifica Querini Stampalia, già referente del progetto MINERVA, e nella costituzione di un gruppo di lavoro fra i competenti dirigenti pro tempore delle tre realtà. Furono individuati, d’intesa col responsabile del progetto Rossella Caffo, tre obiettivi: 1) il coordinamento delle attività di realizzazione e adeguamento di siti web degli istituti territoriali secondo i principi di MINERVA e ai sensi della legge Stanca (l. 4/2004); 2) la produzione di nuovi contenuti digitali e la predisposizione di metodologie per aderire al portale; 3) la prosecuzione del progetto MICHAEL sul censimento delle risorse digitali. Per tali fini sono state acquisite risorse esterne – da menzionare il lavoro di Francesca Rizzardi e di Daria Greco – ed assicurata la collaborazione delle competenze interne al Ministero. Rispetto al punto 1) si è proceduto: a) alla rilevazione sistematica degli istituti museali, dei sistemi museali e delle istituzioni venete di rilevante interesse culturale ai sensi di un articolo della LR 50/84 poi abrogato, alla loro valutazione analitica e alla selezione delle relative eccellenze tecniche; 2) allo svolgimento di due corsi di formazione di elevato livello, uno per i tecnici informatici e l’altro per i responsabili dei contenuti; 3) all’adeguamento, già collaudato o in via di collaudo, dei siti di Nuova Biblioteca Manoscritta, Teatro La Fenice, Sistema Museale della Provincia di Rovigo (presentato ufficialmente ieri), Fondazione Querini Stampalia e Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia; 4) alla produzione ex novo degli altri siti afferenti alla Direzione regionale del MiBAC, ad eccezione di quello della Soprintendenza archivistica che fa riferimento ad altro sistema. Rispetto al punto 2) si è proceduto alla produzione di un applicativo che ha reso possibile la conversione della banca dati sui dipinti del museo Querini in un formato appropriato per essere reso disponibile nel Portale, e si stanno effettuando le valutazioni in vista dell’acquisizione ad esso dei dati della Banca Dati dei Beni Culturali della Regione, dell’IRE, del CISA Palladio di Vicenza, del museo veronese di Castelvecchio, del trevigiano Fast e dell'archivio fotografico della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna. (Va segnalato che altre realtà veneziane hanno aderito al Portale al di fuori di questo progetto, da questa Biblioteca all’ASAC della Biennale.) Rispetto al punto 3. si è proceduto a un significativo incremento dei dati disponibili su MICHAEL, il cui aggiornamento con ogni probabilità verrà preso in carico in futuro dalla Regione. Nel frattempo si è arrivati all’intesa fra Stato e Regioni sulla futura governance del Portale, in cui le Regioni avranno un ruolo significativo, seguendo il modello tanto criticato ma poco sostituibile di SBN. Tutto ciò configura uno scenario che ha tutta la complessità con cui il mondo del web ci costringe a convivere, e fa anche capire le grandi prospettive di semplificazione e di valore aggiunto che il web ci presenta. L’essenziale è mantenere i capisaldi dell’interoperabilità dei sistemi, della trasferibilità dei contenuti e, da un punto di vista soggettivo, della volontà di collaborare. In presenza di questi presupposti mi sembra ci sia da essere ottimisti. Massimo Canella Regione del Veneto – Servizio Beni librari e archivistici, Musei della Direzione Beni Culturali Tel. 0412792689 – fax 0412792685 – beniculturali@regione.veneto.it 5