Accessibilità e tecnologie informatiche nella P.A.

Antonio De Vanna
(Dirigente AIPA)

 

1. Le origini dell'interesse dell'Aipa per l'accessibilità

Il 29 maggio 2000 giunse all'Autorità una lettera firmata da un gruppo di persone impegnate nelle problematiche connesse con le tecnologie assistive per gli handicappati, nella quale si chiedeva un'audizione: lo scopo era di rappresentare l'urgenza dell'adozione integrale da parte dell'Autorità delle raccomandazioni del World Wide Web Consortium del 5 maggio 1999 riguardanti l'accessibilità dei siti web ai portatori di handicap. Nella lettera erano contenute anche specifiche richieste all'Autorità, come:

  • la predisposizione di uno strumento normativo che vincolasse la P.A. ad adeguarsi agli standard emanati dal W3C ;
  • l'emanazione di linee guida e la messa a disposizione della P.A. di strumenti software per il controllo e la validazione dei siti pubblici per quanto attinente all'accessibilità;
  • la costituzione di un gruppo di coordinamento di esperti delle P.A., per lo sviluppo di tecnologie assistive da distribuire gratuitamente attraverso i siti pubblici.

Allo stesso tempo l'Asphi (Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per gli Handicappati) fece pervenire articoli e documentazione su alcuni progetti dell'associazione. Il tema comune di queste attività è il superamento delle barriere comunicative e l'uso dell'informatica per creare nuovi processi che possano favorire i disabili.
L'Autorità accolse la proposta e il 7 luglio 2000, nella sede dell'Aipa, si tenne l'audizione durante la quale emersero molte possibili iniziative di studio e di intervento, al di là del tema peraltro importante ed urgente dell'accessibilità dei siti web.

Innanzi tutto venne rimarcato che il sito web, strumento per avvicinare l'informazione all'utente, rischiava di diventare un mezzo con il quale sarebbe potuto aumentare il distacco dell'informazione dall'utente nel caso di utenti disabili, se non si fosse opportunamente presidiato lo sviluppo tecnologico in tema di accessibilità e di strumenti assistivi.

Fu anche sottolineata la necessità di emanare una circolare per orientare lo sviluppo dei siti della P.A. secondo le raccomandazioni del W3C, soprattutto in caso di nuove realizzazioni.
E, ancora, fu discusso il diritto del disabile al telelavoro; si badi bene "diritto", perché come tale deve essere esercitato in piena libertà, senza il rischio, come obbligo, che diventi un modo di prestare la proprio opera isolandosi dal resto del mondo.
Infine, si prese atto del piano di azione per l'e-government, approvato dal Consiglio dei Ministri, che prevedeva due azioni di formazione.

2. La strategia dell'Aipa

Quanto emerso nell'audizione fu immediatamente tradotto dall'Autorità in una serie di linee di intervento che si possono così riassumere:

  • sensibilità per tutti i tipi di disabilità (sensoriali, motorie e cognitive);
  • consapevolezza di dover affrontare un problema di grande complessità prevedendo, quindi, interventi diversificati per le varie tipologie di destinatari (disabili dipendenti, utenti delle procedure informatiche delle amministrazioni, disabili cittadini, utenti dei servizi delle pubbliche amministrazioni, specialisti informatici che realizzano i sistemi informatici della P.A.);
  • approccio sistematico, in quanto in un sistema informatico che nel suo ciclo di vita è composto da interfaccia, applicativi, processi di sviluppo e manutenzione, l'accessibilità che deriva da buone metodologie di progettazione e da architetture informatiche razionali è, in genere, migliore e più economica;
  • istituzione di un organo di studio, valutazione e discussione delle tematiche sull'accessibilità.

3. I risultati raggiunti

Qui di seguito i principali risultati ottenuti nei due anni di attività.

Formazione

Sul versante della formazione si è svolta un'azione di promozione per l'estensione ai dipendenti pubblici disabili dei corsi di alfabetizzazione informatica basati sulla European Computer Driving Licence. Sono stati poi effettuati interventi legati ai corsi di formazione per la rete unitaria, finanziati dall'AIPA. Ciò ha richiesto un'estensione del piano di studio dei corsi della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, destinati a circa 800 programmatori e gestori dei siti web della PA, con un modulo sugli aspetti dell'accessibilità. Il modulo è stato anche realizzato su CD ed è stato distribuito in circa 10.000 copie.

Telelavoro

Nel corso del 2000 e del 2001 l'Aipa ha elaborato una normativa sul Telelavoro nella P.A., che ha dato luogo alla deliberazione n. 16 del 31 maggio 2001; il GdL sull'accessibilità è intervenuto nella stesura del documento finale, raccomandando che il progetto di telelavoro, nella definizione delle infrastrutture informatiche e telematiche, preveda che i terminali, i programmi applicativi sul lato server e sul lato client, la documentazione degli strumenti e dei servizi, le procedure di identificazione e di connessione alla rete e quant'altro necessario all'attività di telelavoro siano accessibili alle persone con disabilità motoria e sensoriale.

Promozione dell'Innovazione

Il Cnr-Iroe di Firenze, per incarico dell'Aipa, ha condotto uno studio sui "modelli di siti pubblici" e sui "sistemi autore" e di "valutazione e correzione", cioè sugli strumenti prevalentemente utilizzati per generare i siti web e per validarne l'accessibilità. Contemporaneamente, i rappresentanti della Presidenza del Consiglio nell'ambito del Gdl, hanno elaborato un linguaggio di Pattern da utilizzare nella realizzazione di siti web pubblici, allo scopo di facilitarne la realizzazione.
I risultati degli studi sono disponibili su pubbliaccesso.it (http://www.pubbliaccesso.it).

Il documento di indirizzo: la Circolare AIPA

I principi generali cui ci si è attenuti sono stati quelli di:

  • considerare l'accessibilità dei sistemi informatici come espressione della progettazione universale e di un'elevata qualità ed usabilità del software;
  • avere sensibilità di principio per tutte le disabilità, in particolare per quelle visive e motorie che risultano le più diffuse.

Vengono raccomandati in via prioritaria interventi sulle interfacce utente, ma è sollecitata anche una riconsiderazione dell'intera architettura dei sistemi informatici.

Il monitoraggio dei siti pubblici

L'Università di Roma Tre, su incarico dell'Aipa, ha provveduto a:

  • definire una metodologia di valutazione dell'accessibilità dei siti pubblici ispirata alla circolare Aipa,
  • effettuare, sulla base di tale metodologia, preventivamente approvata dal gruppo di lavoro, una rilevazione su alcuni campioni di siti della P.A. avvalendosi della collaborazione di disabili esperti in tecnologie per il web.

Un riepilogo delle iniziative intraprese dal gruppo di lavoro e dei risultati conseguiti compare nel libro:
"I disabili nella società dell'informazione. Norme e tecnologie" - marzo 2002 - per i tipi della Francoangeli.

4. Le attività in corso

Il sito "www.pubbliaccesso.it" (in allestimento)

(http://www.pubbliaccesso.it)

Gli obiettivi generali del progetto pubbliaccesso sono quelli di sfruttare la tecnologia informatica e telematica per favorire lo scambio diretto delle esperienze fra i webmaster delle P.A., rendere possibile il riutilizzo dei risultati conseguiti nelle fasi di analisi e di progetto dei vari sistemi, integrare esigenze e proporre o individuare soluzioni riguardo alle problematiche dei disabili, diffondere il più possibile la conoscenza dell'operato dei vari Enti presso il pubblico degli utenti generici.

Altre attività in corso

Il progetto più rilevante in cantiere riguarda la riqualificazione dei disabili ed il loro inserimento nella vita produttiva, dove potranno andare a ricoprire le nuove professioni che il diffondersi delle tecnologie informatiche ha reso possibili.

Si prevede, peraltro, di:

  • fornire le linee guida sull'accessibilità di altri supporti elettronici come i CD Rom in una versione aggiornata della circolare Aipa;
  • concludere l'iniziativa volta a favorire gli acquisti di tecnologie assistive da parte di amministrazioni ed enti preposti all'assistenza;
  • proseguire, con un'azione rivolta in primis alle pubbliche amministrazioni, nell'attività di diffusione e conoscenza delle problematiche dell'accessibilità e delle loro soluzioni (utilizzo di risorse umane appartenenti alle categorie disabili in applicazioni di telelavoro, protocollo informatico, care center, ecc.);
  • verificare l'andamento del processo di adeguamento di siti e delle applicazioni informatiche all'accessibilità;
  • seguire le attività di formazione sia degli specialisti informatici, sia del personale pubblico disabile;
  • promuovere l'accessibilità degli sportelli automatizzati, al fine di favorire l'integrazione dei disabili nel mondo del lavoro e offrire pari opportunità agli stessi nell'utilizzo delle tecnologie informatiche.

Conclusione

.... molto è stato fatto, ma molto resta ancora da fare.
Ma l'ottimismo, che è alla base del nostro lavoro - né potrebbe essere altrimenti -, ci induce a essere fiduciosi nel futuro.
D'altra parte anche l'Accessibilità appena due anni fa sembrava solo un'idea!

07/11/2002

Antonio De Vanna
Autorità per l'informatica nella Pubblica Amministazione
http://www.aipa.it/
E-mail: devanna@cnipa.it