Lascito Nani

Note biografiche

I Nani di San Trovaso possedevano la più importante collezione di antichità della seconda metà del settecento.

Furono soprattutto i fratelli Bernardo (1712-1761) e Giacomo (1725-1797) che si dedicarono al collezionismo di marmi, statue e manoscritti.
Bernardo fu favorito da un lascito del cugino Giacomo da Riva, mentre Giacomo, destinato dal padre alla carriera del mare, viaggiò e soggiornò in Dalmazia, Istria, Peloponneso e Levante dove condusse scavi archeologici. Ebbe modo di acquistare un'importante collezione di codici cufici da Antonio Cocchi.

Casa Nani fu sempre aperta agli studiosi interessati alla consultazione dei libri e delle iscrizioni, e a tale scopo la biblioteca venne corredata di cataloghi a stampa dei codici greci, italiani, latini, orientali ed ebraici.

La donazione alla Marciana

Alla morte di Giacomo, nel 1797, la collezione di codici e di monete cufiche avrebbe dovuto passare, secondo le disposizioni testamentarie, alla Biblioteca Marciana, ma data l'opposizione della vedova Moceniga Vendramin, l'incameramento si realizzò solo nel 1800, con la sola eccezione dei codici ebraici.

Consistenza e composizione

Con il lascito pervennero: 2 manoscritti francesi (descritti nel catalogo dei manoscritti volgari), 309 greci, 127 latini, 164 italiani, e ben 116 indicati come orientali.
Si trattava di un corpo di manoscritti arabi, egiziani, persiani, siriaci, turchi, secondo quanto riportato dal catalogo manoscritto per lingua compilato da Giovanni Veludo nel 1877.

I codici recano relazioni di viaggio, cronache e testi di storia, di letteratura, trattati di politica e di scienza, di arte militare, opere di architettura, di filosofia, di religione, testi sacri, molti i vangeli in greco, di cui alcuni risalenti a prima dell'anno mille.

In particolare si segnalano i codici: De machinis bellicis di Mariano Taccola, Lat. VIII, 40 (=2941) del secolo XV, Ahmedi Alexandri Magni Historia carminibus persicis, Or. 90 (=57) del secolo sedicesimo, un esemplare cinquecentesco del Corano (Or. 68 = 65), ancora contenuto nella preziosa coperta orientale coeva, il Physiologus di Manuel Philes trascritto da Angelo Vergezio, Gr. IV, 35 (=1383) del secolo XVI.

Inventari e cataloghi

I cataloghi a stampa, strumenti già presenti nella biblioteca di casa Nani:

  • Iacopo Morelli, Codices manuscripti latini Bibliothecae Nanianae a Jacopo Morellio relati. Opuscola inedita accedunt ex iisdem deprompta, Venetiis, typis Ant. Zattae, 1776 (es. marc. Cons. Cat. Mss. Marc. 7A)
  • Iacopo Morelli, I codici manoscritti volgari della Libreria Naniana. S'aggiungono alcune operette inedite da essi tratte, Venezia, nella stamperia d' Antonio Zatta, 1776 (es. marc. Cons. Cat. Mss. Marc. 7a, legato con il precedente).
  • Giovanni Luigi Mingarelli, Graeci codices manuscripti apud Nanios patricios venetos asservati, Bologna, Lelio Dalla Volpe, 1784 (es. marc. 232. D. 95 e altri tre esemplari marciani);
  • Giovanni Luigi Mingarelli, Aegyptiorum codicum reliquiae Venetiis in Bibliotheca Naniana asservatae, Bologna, Lelio Dalla Volpe, 1785 (es. marc. Cat. Mss. Marc. 9)
  • Simone Assemani, Catalogo di codici manoscritti orientali della Biblioteca Naniana, Padova, Stamperia del Seminario, 1787-1792 (es. marc. Cat. Mss. Marc. 8);
  • Il catalogo manoscritto riguarda i manoscritti ebraici: Giovanni Battista Gallicciolli, Catalogus codicum hebraicorum bibliothecae Nanianae (cod. marc. Lat. XIV, 163 (=4567).

 

Per saperne di più:

  • Marino Zorzi, La Libreria di San Marco, Milano, Mondadori, 1987, pp. 309-311;
  • Venetiae quasi alterum Bysantium. Collezioni veneziane di codici greci dalle Raccolte della Biblioteca Marciana a cura di Marino Zorzi, catalogo di Mostra 16 settembre - 15 ottobre 1993, Venezia Il Cardo, 1993, pp. 97-108 .