Lascito Cavalcaselle

Note biografiche

Nato a Legnago (Verona) il 22 gennaio 1819, Giovan Battista Cavalcaselle ebbe studi irregolari, e frequentò anche l'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Cominciò presto a visitare musei, chiese, collezioni, a raggiungere ogni luogo dove potesse esaminare le opere d'arte pittorica, prima nel Veneto e nell'Italia settentrionale, dal 1846 a Monaco, e quindi in Germania, a Dresda, Lipsia e Berlino.

La passione patriottica lo lo fece rientrare in Italia nel 1848. Dovette poi fuggire, e dal 1850 risiedette a Londra e da lì negli anni successivi intraprese viaggi lungo l'Europa, dalla Spagna alle Russie.
Considerato ormai un esperto conoscitore d'arte, fu in contatto con i maggiori conservatori delle Gallerie europee e si dedicò con continuità e passione al rilevamento delle opere d'arte.

La sua opera si concretizzò in opere di storia dell'arte, specie dopo l'incontro con il giornalista e storico inglese Joseph Archer Crowe (1847). Uscì dapprima la Storia della Pittura fiamminga, e poi la monumentale Storia della pittura in Italia cui si affianca la sezione della Storia della pittura in Italia settentrionale, diventata vasta e quindi edita a se'.

Dopo l'Unità d'Italia, Cavalcaselle rientrò in patria e operò per la conservazione delle opere d'arte, sino ad ottenere nel 1867 la nomina di ispettore a Firenze, e in seguito a Roma, e continuò a viaggiare.
Si poté occupare ufficialmente di importanti restauri. Venne a morte il 31 ottobre 1897.

Il lascito

Nel 1904 la vedova lasciò alla Biblioteca tutti gli importantissimi fasci di carte, contenenti gli appunti stratificati nel tempo che seguivano lo storico dell'arte nei suoi viaggi e costituivano la base per l'elaborazione dei suoi scritti.
Gli appunti sono in gran parte visivi: da conoscitore e disegnatore, Cavalcaselle eseguiva i rilievi mediante la delineazione delle figure abbinata agli appunti.

Insieme, fu donata anche la sua biblioteca a stampa, contenente le opere dello storico e altre monografie od estratti, importanti soprattutto quando contengono le sue postille.

Le carte di Joseph Archer Crowe, testimoni anche del rapporto con lo storico italiano, sono conservate presso il Victoria and Albert Museum di Londra.

Consistenza e composizione del lascito

Il fondo manoscritto è suddiviso in

  • Minute per la Storia della pittura, in 6 scatole. It. IV, 2024-2029 (=12265-12270) [consistente in ff. 4446]
  • Disegni e appunti, fogli volanti in 6 scatole. It. IV, 2030-2035 (=12271-12276) [consistente in ff. 5596]
  • Taccuini di viaggio, contenuti in due scatole. It. IV, 2036-2037 (=12277-12278) [consistente in ff. 2305]
  • Note e materiali per la Storia dell’arte italiana, in 3 cartelloni e 1 cartella. It. IV, 2038-2041 (=12279-12282) [consistente in ff. 2913]
  • Altri materiali. It. X, 377-378 (=10612-10613) [consistente in ff. 55]

Fra i libri e opuscoli a stampa si contano 531 titoli.

Inventari e cataloghi

L'intero fondo manoscritto è stato controllato, numerato, fornito di indici che permettono di riconoscere come Cavalcaselle ha strutturato le proprie carte, e di individuare le opere d'arte che egli ebbe modo di vedere nei vari luoghi.

L'intero fondo manoscritto è stato digitalizzato ed è consultabile online. Nella stessa banca dati sono state inserite le opere a stampa postillate o significative.

 

Per saperne di più:

  • G. B. Cavalcaselle, disegni da antichi maestri, catalogo della mostra a cura di Lino Moretti, Vicenza, Neri Pozza, 1973;
  • Donata Levi, Cavalcaselle, il pioniere della conservazione dell'arte italiana, Torino, Einaudi, 1988.