Fondo Antico e Appendice

Il Fondo Antico è costituito dai manoscritti greci e latini provenienti dalla donazione del cardinale Bessarione (1468) cui si aggiunsero i manoscritti giunti in Biblioteca con legati successivi, in particolare di Iacopo Gallicio (1624), di Iacopo Contarini (1595 ma entrati nel 1713) e di Giambattista Recanati (1734).

A promuovere la stesura dei cataloghi – che si presentano sotto forma di inventari ordinati ed editi a stampa - fu il Bibliotecario Lorenzo Tiepolo (1736-1742). 
L’impresa fu portata a termine in breve tempo, tra il 1738 e 1741, dal vicentino grecista Antonio Bongiovanni (1712-1762) e dall’erudito veneziano Anton Maria Zanetti, di Alessando (1706-1778), che il Tiepolo volle fosse nominato custode della Biblioteca dal 1737, e che coprì tale carica sino alla morte.

Sono presenti due cataloghi a stampa del Fondo Antico, detto Zanetti, dal nome del principale estensore dell'opera:

  1. [Anton Maria Zanetti, Antonio Bongiovanni], Graeca D. Marci Bibliotheca codicum manu scriptorum per titulos digesta, [Venetiis], Apud Simonem Occhi Bibliopolam, 1740.
    Inventario dei 533 manoscritti greci. Il catalogo è ordinato per classi indicate con un numero romano, ma designa i manoscritti con un’unica serie di catena.
    Nella copia presente nella sala di lettura manoscritti e rari, il numero apposto con inchiostro rosso a fianco della segnatura del singolo codice corrisponde alla collocazione fisica attuale.
    L'indice finale è redatto per nomi d’autore.
  2. [Anton Maria Zanetti], Latina et italica D. Marci Bibliotheca codicum manu scriptorum per titulos digesta, [Venetiis], Apud Simonem Occhi Bibliopolam, 1741.
    Descrizione di 550 mss latini, di 86 mss italiani e di 25 mss in lingua francese antica. Il catalogo è ordinato per classi, designate con un numero romano, e presenta un'unica serie di catena per i manoscritti latini. Segue un'appendice relativa ai codici "qui nuper (1739) in parte superiori ducalis ecclesiae inventi sunt", codd. 505-550.
    Nella copia presente nella sala di lettura manoscritti e rari, il numero apposto con inchiostro rosso a fianco della segnatura del singolo codice corrisponde alla collocazione fisica attuale.
    L'indice finale è redatto per nome d'autori e titoli di opere anonime.

Appendice

Chiusosi il Fondo Antico, i numerosi manoscritti entrati in seguito, sia per donazioni, lasciti o acquisti e soprattutto a causa delle acquisizioni conseguenti alle soppressioni delle case religiose, furono inventariati nella cosiddetta Appendice.

La redazione ordinata del catalogo voluta dai Procuratori di S. Marco e dal custode, poi bibliotecario, Iacopo Morelli fu stilata da Pietro Bettio, che fu vice-custode della Biblioteca dal 1794 e bibliotecario alla morte del Morelli (1819), in 21 volumi manoscritti, divisi per lingua e all'interno – per greci, latini e italiani - ripartiti per classi, e corredati da indici per autore e per titolo di opere anonime.
Ancora oggi vengono aggiornati con l'inserimento dei codici di recente acquisizione.