Gian Domenico Tiepolo di Almorò (1650-1730) acquisì l'importante collezione d'arte di Sebastiano Erizzo,   che andò ad aggiungersi alla sua già importante collezione numismatica; la collezione si conservò presso gli eredi sino al 1821. Cfr.:  I. Favaretto, Arte antica e cultura antiquaria nelle collezioni venete al tempo della Serenissima, 1990, p. 163; Il collezionismo d'arte a Venezia. Dalle origini al Cinquecento, 2008, p. 278-279.

Voci di rinvio
Theupolus
Segno di possesso: Contrassegni su legatura

BM - 76 D 62 piatto anteriore, sui entrambi i piatti stemma impresso e dorato dei Tiepolo (115x87 mm.); inquartato: nel 1° e nel 4° di rosso a una mezz'aquila d'argento, rostrata, membrata e coronata d'oro, movente dal fianco sinistro, con un artiglio d'aquila d'oro, movente da sinistra, impugnante un giglio dello stesso, attraversante sul petto dell'aquila; nel 2° e nel 3° d'azzurro, al castello d'argento, sormontato da tre torri banderuolate dello stesso, aperto del campo e finestrato di nero. Sul tutto d'azzurro, ad un corno tortigliato d'argento, rovesciato (Crollalanza, v. III, p. 20-21). Il medesimo stemma si trova anche sugli esemplari 146 D 6-7 del Musei Theupoli.

76 D 62 parte centrale del frontespizio calcografico con lo stemma Tiepolo. L'esemplare era appartenuto ad  Apostolo Zeno.

BM - Or. 207 (=3) piatto posteriore, su entrambi i piatti stemma impresso dei Tiepolo della medesima fattura e dimensioni dello stemma impresso e dorato presente sugli stampati. Il manoscritto fu donato a Lorenzo Tiepolo da Pietro Fondi, curatore del Musei Theupoli.

Biblioteca di appartenenza

BM - Biblioteca nazionale Marciana

Numero seriale: 539 Autore: OB