L'accessibilità e la qualità del software, dei dati e del sistema nell'ISO 25000 Domenico Natale – UNINFO e SOGEI Abstract La tendenza dei più recenti standard internazionali dell’ISO (International Organization for standardization) è rivolta a puntualizzare i concetti di qualità con particolare riguardo al software, ai sistemi informativi e alle banche dati. Ad esempio lo standard 25000 (Requisiti e valutazione della qualità) comprende un nuovo modello della qualità del sistema che definisce la qualità dei dati separatamente dalla qualità del software. Nel modello di qualità del software ISO 25010 (ex 9126) rimane la caratteristica di usabilità intesa come: “La capacità del prodotto software di essere compreso, imparato, usato, attraente per l’utilizzatore, quando sia usato in condizioni specificate”. Nel nuovo modello di qualità dei dati ISO 25012, in via di approvazione, si elencano varie caratteristiche dei dati tra cui sono centrali le caratteristiche di: ? accessibilità: i dati possono essere raggiunti, anche da persone che necessitano di tecnologie assistive o di configurazioni a causa di alcune disabilità; ? comprensibilità: i dati (e associati metadati) possono essere letti e facilmente interpretati dagli utenti, ed espressi in linguaggi, simboli e unità appropriate. Per verificare tali caratteristiche la Sogei si avvale di un Laboratorio di usabilità, fondato nel 1995, luogo di incontro tra progettisti e utenti. Il Laboratorio effettua in particolari condizioni delle prove con l’utente, anche disabile, e ascoltando i suoi suggerimenti mira a realizzare prodotti semplici e comprensibili. Il metodo segue i processi descritto nello standard ISO 13407. Le criticità maggiori finora riscontrate sono: • necessità di considerare contestualmente i concetti di grafica, accessibilità e usabilità (fruibilità); • svolgere richieste di verifica in fasi troppo avanzate e non prototipali all’inizio della produzione; • considerare non solo la navigabilità dell’interfaccia, ma anche prestare attenzione a: ? contenuti: ? semplicità del linguaggio utilizzato (es. frasi brevi); ? output di stampa associati all’applicazione (modulistiche, ecc.). Per risolvere tali criticità Sogei (che si propone per un “Futuro semplice”) sta intervenendo attivamente per: • sviluppo di professionalità in un’ottica di interdisciplinarietà; • rimozione degli ostacoli culturali, anche attraverso seminari e task-force interne; • incremento dell’uso del Laboratorio di usabilità; • la massima adesione alle direttive italiane e europee; • uno spostamento dall’estetica alla chiarezza di: messaggio, linguaggio, contenuti; dalla navigabilità dell’interfaccia alla navigabilità del dato; semplificazione nella comunicazione; • una estrema attenzione alla qualità, anche promuovendo nuovi standard internazionali come l’ISO 25010 sul software e il 25012 sui dati.