Dislessia: un problema comune? 3 dicembre 2010 Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana Caterina Scapin Competenze compensative e uso delle tecnologie nei disturbi dell’apprendimento. Riassunto dell'intervento La scuola spesso compie un’azione tesa al raggiungimento di abilità ( sia nei contenuti che nei modi) ma soprattutto in presenza di un alunno con DSA è necessario impostare un apprendimento per competenze e strategie. Rendere un alunno abile, per esempio nel calcolo delle tabelline, è un importante obiettivo da raggiungere, ma nel caso di un DSA ciò deve essere compensato attraverso l’uso di misure dispensative, in questo esempio specifico con l’uso della calcolatrice, o strumenti compensativi (competenze e strategie). Le misure dispensative rappresentano una presa d'atto della situazione e hanno lo scopo di evitare, con un'adeguata azione di tutela, che il disturbo possa comportare un generale insuccesso scolastico con ricadute personali, anche gravi; le misure dispensative vengono concesse dagli altri e il soggetto con DSA può solo chiederle; esse producono una parziale autonomia: nella vita adulta le misure dispensative non esistono. La compensazione invece, nei sui vari aspetti, rappresenta un'azione che mira a ridurre gli effetti negativi del disturbo per raggiungere comunque prestazioni funzionalmente adeguate, poiché è fortemente connessa alle abilità personali, le sole che possono garantire un’ effettiva autonomia. Le strategie compensative sono l’insieme di procedimenti, espedienti, stili di lavoro o apprendimento che possono ridurre, se non superare, i limiti della disabilità o del disturbo. Alcune di questa sono elaborate autonomamente dall'alunno, spesso per tentativi ed errori, altre possono essere proposte o suggerite dagli adulti: alcune sono efficaci, altre meno ma a volte possono essere comunque convenienti. Alcuni esempi di strategie compensative possono essere: - integrare-mediare la comunicazione usando mezzi o canali diversi (da testuale a grafico, da scritto a parlato...). - facilitare la memorizzazione e l’organizzazione delle informazioni; - potenziare la capacità di ascolto e concentra-zione; - rafforzare le relazioni sociali È raro che le strategie compensative siano destinate in modo esclusivo agli alunni con disabilità o disturbo; spesso, anzi, si rivelano molto utili anche verso alunni con problemi di altro tipo. In genere le strategie compensative non presentano controindicazioni (possono essere inefficaci, ma non in sè svantaggiose). Quindi il compito della scuola è : *individuare, sistematizzare, potenziare le strategie elaborate spontaneamente; *aiutare a sperimentarne e migliorare delle altre strategie se necessario; *valorizzare in particolare i metodi che risultano utili a tutti, non solo agli alunni DSA; *ovviamente consentirne l’uso (ma non può limitarsi a questo). Parallelamente è necessario attrezzare l’alunno con DSA di una serie di strategie tecnologiche come il computer, i sistemi di registrazione-riproduzione della voce, i sistemi di accesso e di comunicazione, in quanto sono spesso caratterizzate da flessibilità e molteplicità d’uso (si possono fare molte cose in modi diversi). A differenza delle strategie compensative, che spesso si sviluppano spontaneamente, le tecno-logie vanno sempre proposte in un percorso guidato di autonomia in cui è indispensabile il ruolo degli adulti. Le tecnologie compensative sono quasi sempre specifiche per la disabilità e in molti casi non offrono nessun vantaggio agli altri studenti: comportano anzi spesso oneri in più e, per l'eccessiva diversità e visibilità degli strumenti, rischi di rifiuto e perdita di autostima. Sono da usare quindi quando la diagnosi e i bisogni sono stati ben accertati e quando le condizioni tecnico-ambientali sono tali da garantire il successo con ragionevole certezza. Quindi predisporre un apprendimento attraverso l’acquisizione di competenze compensative permette di potenziare aspetti trasversali quali: l’elevata motivazione, una certa flessibilità nell’adattare gli strumenti ai bisogni, una elevata capacità di integrare strategie e tecnologie; ottenere l’autonomia (anche nel cercare soluzioni nuove a problemi nuovi) e infine raggiungere la consapevolezza dei propri limiti. Inoltre parte integrante di questo percorso è una didattica compensativa in cui si integra, sviluppa e potenzia la capacità di ascolto, la comprensione, la memoria e l’uso quotidiano di strategie metacognitive; in cui l’alunno impara, tra le altre, a gestire il tempo e a organizzare il materiale. Al docente spetta il compito di progettare il suo insegnamento attraverso con un approccio metodologico fatto di un misto di azioni: lezione frontale organizzata con il supporto di mappe e schemi, tutoraggio, cooperative-learning, all’interno di questi spazi è utile utilizzare il conflitto cognitivo, il problem solving, la metacognizione e il brainstorming. Si rende comunque necessaria un’analisi delle criticità nell’uso delle tecnologie, evidenziate le quali si può capire perché esse possono risultare talvolta così poco compensative. Le criticità riguardano soprattutto un'inadeguata valutazione dei prerequisiti (le tecnologie vengono proposte anche a chi non è in grado di trarne reali vantaggi),questo è un errore di metodo che porta a sottovalutare le risorse non tecnologiche o a proporre ai dislessici soluzioni solo audio e un'insufficiente presa in carico, soprattutto nel momento del primo addestramento. Infatti un problema che incontra inizialmente un ragazzo dislessico è che la sintesi legge male, ma non perché ha una voce meccanica, ma perché legge senza capire cosa sta leggendo. Inoltre, in quetso tipo di lettura, vi sono errori di lettura che danneggiano seriamente la comprensione: di pronuncia, in particolare nel caso di parole omografe ma non omofone (es. lèggere - leggére, àlzati - alzàti, àmbito – ambìto…), e di pause sbagliate (omesse quando necessarie o inserite, fuori luogo, quando non hanno senso). Pertanto prima di avviare l'alunno ad un percorso di formazione sull'uso di queste tecnologie, è bene verificare se sussiste una sufficiente capacità di comprensione da ascolto. In caso contrario, probabilmente conviene intraprendere altre strade (ad esempio usando le mappe, semplificando i testi…) o comunque assegnare alla compensazione con la sintesi un ruolo secondario. In caso di approccio positivo, il passo successivo è l'uso dei i libri digitali in formato PDF è un'ottima soluzione perché la pagina visualizzata a video è assolutamente identica alla versione stampata, sia nel contenuto che nell'aspetto grafico (iconografia e formattazione). Viene infatti consentito di integrare pienamente il supporto della voce sintetica a tutte le informazioni visive. Anche usare un software di lettura che consente di mantenere il riferimento visivo su quello che la sintesi sta leggendo è un buon sistema per aumentare l’efficcacia dell’uso della sintesi, in quanto permette, come si dice abitualmente, poter mantenere il segno: se un dislessico perde il riferimento al testo mentre sta ascoltando la sintesi, poi non lo recupera più. Un’altra azione da compiere è saper bilanciare con le informazioni visive la scarsa capacità espressiva della sintesi vocale, in quanto sviluppare la competenza di lettura con la sintesi vocale significa anche saper sfruttare le informazioni visive per sopperire agli errori di prosodia della sintesi e arrivare comunque alla comprensione. Infine è importante saper passare dall'ascolto con la sintesi alla lettura integrata in quanto il lettore comanda il flusso delle parole in base alle sue esigenze di comprensione. La lettura con la sintesi è personale: la voce meccanica informa sul contenuto del testo, altrimenti inaccessibile, ma il significato è costruito mentalmente ed è frutto della propria conoscenza ed emotività: è lettura, non ascolto,; ecco perchè è importante lavorare precedentemente sulle competenze della comprensione. Un altro aspetto importante per un alunno con DSA è compensare le difficoltà di scrittura ( la disortografia): anche il disgrafico più grave può redigere con un computer un testo graficamente perfetto e quindi compensare pienamente la disgrafia. Ma non basta l’efficacia, serve anche efficienza. Affinché la videoscrittura diventi un sistema compensativo di uso quotidiano è indispensabile l'impostazione dattilografica (dieci dita) altrimenti la velocità non sarà mai adeguata ai bisogni. Ogni alunno con DSA che usa il computer (non solo quindi in caso di disgrafia) deve imparare a scrivere correttamente altrimenti la compensazione non può mai diventare veramente efficace. Il computer può aiutare solo ad individuare e correggere gli errori, usando gli strumenti di controllo: il correttore ortografico e la sintesi vocale (sia come “eco” immediato che come controllo successivo)?. Il correttore ortografico è disponibile nei più comuni programmi di scrittura. È di uso facile e immediato ma non fornisce indicazioni univoche (va sempre interpretato). La sintesi vocale offre un riscontro uditivo immediato a quanto viene scritto e rivela anche errori di tipo sintattico lessicale (non solo ortografico) ed è molto immediata ed efficace. La condizione necessaria rimane comunque la sufficiente capacità di memoria uditiva e comprensione da ascolto, oltre ad altri requisiti come le competenze, la motivazione, il supporto tecnico…, ma questi possono entrare come obiettivi in un progetto educativo iniziale. Vi sono poi le condizioni di opportunità da verificare, cioè se ?l’uso delle tecnologie è conveniente, se i benefici superano pienamente le controindicazioni. I benefici nell'uso delle tecnologie dipendono dall’entità del disturbo e dall’efficacia (o inefficacia) di altri tipi di compensazione, mentre le controindicazioni sono legate molto a situazioni personali e di contesto, spesso solo indirettamente connesse al disturbo. Affinché questi strumenti siano efficaci, l’alunno va sempre considerato come il vero protagonista del processo di crescita e sviluppo di competenze compensative. Senza di lui non si ottengono risultati. Infine nella scelta del software è fondamentale considerare : - Competenze (facile ? difficile); - Esigenze (Semplice ed essenziale ? Ricco di opzioni); - Rischi di non accettazione (Amichevole ma vistoso ? Mimetizzato); - Rischi di non accettazione (“Free” da usa-re con altri ? Commerciale: solo per lui) Flavio Fogarolo, Caterina Scapin Dove trovare i programmi: Balabolka in italiano: http://www.cross-plus-a.com/balabolka_it.htm Clip Claxon http://sites.google.com/site/clipclaxon FacilitOffice: www.facilitoffice.org Jump www.iav.it progetto “Leggere per piacere” PDF-XCHANGE Viewer: www.docu-track.com ALFa Reader: www.erickson.it